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Scrivi un commento al testo di Giuseppina Iannello
Lultimo schiaffo

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Ti interpellai nel nome di un ricordo
e di una data, non ricordo quando...
Mi rividi, tra i banchi, ali di corvo,
travolti dalla stessa gioventù


La scuola era finita....
Nel giorno del congedo, quell'aria
effervescente, mi spauriva.

Ma i professori, erano felici.....
fidenti nell'auspicio di
rincontrarci.

Mi avvicinai a quell'ultimo,
cui tremava la mano....
Egli mi scorse subito;
mi chiese: “Dove andrai?...”

E gli tremò una lacrima

Di tempo ne è trascorso.....
la vita ci travolge,
ma il cuore non si arrende
e Ti ho rivisto:
Ci siam venuti incontro,
e, stretti in un abbraccio,
mi hai detto: “picciridda....”
Come sono felice …...

E di', pure a quell'altra
che sapeva capire....
che il Professore vuole...

La voce si perdeva.....
rivolta pure ad altri.....
“Facciamoli incontrare
i miei ragazzi.”

Dice un proverbio: “Solo chi si arrende,
non è capace di nutrir gli affetti...”

Compagna d'altri tempi, ti cercai.

La tua risposta
La tua risposta fu come quel fuoco
che ottenebra la mente:
“Se dal cielo mi cerca un Professore,
sono una Santa.


Ci salutammo in un arrivederci....
implicito il sentirci

Piombò il silenzio.

Finché, ancora io,
mi risolvevo a contattarla,
conscia dello schiaffo; ( ne avevo avuti altri
e glielo dissi).

Mi rispondeva:
“Ci sentiremo......
Quanto a risentirci.....

Non sei una Santa, per
parlar coi morti....

Porgevo l'altra guancia
e Ti dicevo:
“Domando scusa.”

 Salvatore Pizzo - 22/11/2019 00:25:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Drammatica, testimonianza di dinamiche struggenti in una realtà, quella scolastica, così aperta a relazioni di grande emotività...
Molto apprezzata
un caro saluto

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