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al testo di Carlo Tontini
Delle gioie o disillusioni di quelle ovattate
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Delle gioie o disillusioni di quelle ovattate, oppure di vecchissimi strumenti dimenticati, mi riesce molto più lieve, che non dell'io che alcuni dicono essere in me, altri fuori di me, altri ancora sostengono che non ci sia alcun io al di là di un corpo vivente razionale, il parlarne purtroppo con tono saccente: loro piangono perchè hanno capito che voi non siete come loro avevano capito che foste - quando loro dicevano 'noi' infatti voi vedevate voi stesse.
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