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Che ci stai a fare? (ritratti)

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Ti dice di te qualcosa di strano

che vorresti capire. Così pressi

l'auricolare contro l'orecchio

con forza che quasi duole

più forte a sentire più chiaro.

Sai che ti sta parlando di te

un aspetto di te che ti sfugge

che ancora non conosci.

C'è aria ch'è la stessa

la canzone di sempre

che a noia non ti viene.

Non che tu non abbia capito:

è che non sai se sei vecchia

e, se lo sei, quanto vale

di te il corpo che senti non vecchio

già che son tutti vecchi

intorno a te. E tu, stupita

te lo chiedi che ci stai a fare

lì, sul confine, da dove ogni giorno

qualcuno in silenzio va oltre

e nemmeno un saluto ti lascia.

 Salvatore Pizzo - 30/01/2020 14:18:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Franca:
... che sia per questo motivo per cui gli uomini narrati nella Bibbia hanno di centinaia di anni? Forse che già allora l’arbitrarietà umana nel considerare e definire il tempo, facesse si che un essere umano arrivasse ad essere considerato ultracentenario? Effettivamente, riuscendo ad alterare il calendario, senza per forza doversi misurare con la luce proiettata dal sole, si potrebbe mutare la percezione. Però non credo che ciò possa alterarne il decorso: comunque il tratto d’esistenza sarebbe quello, sia a definirlo in cm, piuttosto che in metri o km.
In ogni caso, ti sono infinitamente grato per queste tue riflessioni, oltre che per la chiusa così incoraggiante per chi, come me, abbia a cuore la necessità di un conforto.
Un più che caro saluto

 Salvatore Pizzo - 30/01/2020 14:18:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Franca:
... che sia per questo motivo per cui gli uomini narrati nella Bibbia hanno di centinaia di anni? Forse che già allora l’arbitrarietà umana nel considerare e definire il tempo, facesse si che un essere umano arrivasse ad essere considerato ultracentenario? Effettivamente, riuscendo ad alterare il calendario, senza per forza doversi misurare con la luce proiettata dal sole, si potrebbe mutare la percezione. Però non credo che ciò possa alterarne il decorso: comunque il tratto d’esistenza sarebbe quello, sia a definirlo in cm, piuttosto che in metri o km.
In ogni caso, ti sono infinitamente grato per queste tue riflessioni, oltre che per la chiusa così incoraggiante per chi, come me, abbia a cuore la necessità di un conforto.
Un più che caro saluto

 Salvatore Pizzo - 30/01/2020 14:07:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Klara:
Debbo confessarti che mi piace molto, mi piacerebbe tantissimo, riuscire ad esprimermi sempre, in questi termini. Credo che rispecchierebbero maggiormente il mio sentire. Però non è per nulla facile. Ci vorrebbe uno stato d’animo che spesso fa difetto. Sinceramente provo una cordiale invidia per quelli che ci riescono: vuol dire che hanno raggiunto un equilibrio interiore tale, da permetter loro di gestire le proprie emozioni con quella pacatezza di toni che, non necessariamente, vuol dire pace nell’anima.
Insomma: sono assai combattuto, un po’ perchè temo di finire per risultare mono tono. E poi perchè sento altrettanto forte la pulsione all’anarchia, alla scoperta, all’innovazione, anche a costo di risultare contraddittorio, incomprensibile, ingiustificabilmente antiquato...
Troppo forte è la necessità di spaziare, di correre a briglia sciolta senza curarmi di una direzione o l’altra. In fondo, mi ritengo un apprendista stregone, quindi autorizzato anche a farmi esplodere le provette sul grugno.
Grazie di cuore



 Franca Colozzo - 29/01/2020 19:44:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Il passaggio silenzioso verso la tarda età affiora in sottofondo. Mai ghermire quella luce sinistra che scuote il corpo, ma non la mente che rispecchia ancora immagini giovanili!
Converrebbe non fare invecchiare mai la mente e l’energia che da essa promana e che sostiene il nostro corpo.
Il segreto è proprio dentro di noi, in quanto il tempo è solo un effetto di invecchiamento biologico (legato alla termodinamica delle cellule), ma in realtà non esiste. L’abbiamo creato noi uomini immaginando, nella danza della Terra intorno al Sole, quel fatidico anno che ogni volta ci piove addosso ed ora, in extremis, ci ghermisce come una maledizione.
Ma è dato ai poeti il miracolo dell’immaginazione, in quanto artisti creativi, per cui consoliamoci in una full immersion di pensiero ed azione!

 Klara Rubino - 29/01/2020 11:57:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

"Quanto vale di te il corpo che senti non vecchio... e che ci stai a fare lì, sul confine "
"un aspetto di te che ancora non conosci"
Forse sei...
Sei turista, DI PASSAGGIO, sei "in vacanza da una vita" o meglio questo è il tuo diversivo, la tua vacanza, questa: la vita!
...E perché no?

Molto efficace questo stile più semplice e diretto.

 Salvatore Pizzo - 28/01/2020 17:56:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Quei tuoi tre aggettivi lusinghieri come non mai, non posso che ricambiarli con tre inchini: grazie, grazie, grazie... a maggior ragione perchè provenienti da te, mio caro Gil: persona per la quale nutro grande stima, come poeta in primis. Li prenderò ad incoraggiamento per il prosieguo nel cammino che si fa sempre più difficile.
Per il resto che dirti? Ci sei entrato nel cuore di questi versi, arrivando a sfiorare anche il mio di cuore: è un ritratto al quale tengo molto, poichè ritrae una persona che mi ha mostrato quanto possa essere diversa la percezione di sè, in barba all’età anagrafica.
Anche a te un saluto e caro

 Gil - 28/01/2020 06:45:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Bella bella bella...
Il tema dell’autocoscienza della vecchiaia, che pone in essere il difficile dialogo tra l’io ananagrafico ovvero atemporale oppure "fissato" allo zenit dell’esperienza temporale della propria vita, viene incastonato come un gioiello in un testo poetico a mio modesto parere ben costruito, dove ancora una volta affiora la rifinitura che la maturità artistica dell’autore sta operando sul suo talento e la consapevolezza della propria arte poetica. Quindi un testo compiuto, evocativo, con quelle immagini finali di una socialità anziana, forse coatta, dove l’io si percepisce "immediatamente" quasi estraneo ai suoi coetanei, tra i quali rimanere è sopravvivere al tempo ferale improvviso di costoro, che "nemmeno un saluto ti lascia.

Bella bella bella

Un saluto

 Salvatore Pizzo - 28/01/2020 02:36:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Giulia:
Non dici per nulla"sciocchezze", mia cara Giulia. Anzi, mi dai molti spunti di riflessione.
Grazie di cuore con anche a te un più che caro saluto

 Salvatore Pizzo - 28/01/2020 01:58:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

X Grazia:
Riflettere, in un certo senso, vuole anche significare specchiarsi. Specchiarsi negli altri, per vedersi per come si è o si potrebbe essere. Specchiarsi per cogliere le differenze, i nei che possono farci sorridere oppure intristirci, dandoci una misura di quel sono diventati gli altri e che, anche noi, in una certa misura, diventeremo...
Grazie di cuore anche per la lettura, oltre che per l’apprezzamento sempre assai lusinghiero.
Un abbraccio più che mai caro sempre

 Giulia Bellucci - 27/01/2020 22:02:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Il tempo passa e si diventa ‘vecchi’ ma non ci riconosciamo in quello che probabilmente gli altri invece vedono di noi ed il passo per giungere dall’altra parte si avvicina ogni giorno di più. Credo che tu non ti riferisca però a te stesso, Salvatore. La persona cui ti riferisci è una donna, più volte infatti ne parli al femminile. Forse una persona in particolare o chissà...non azzardo altro per non dire troppe sciocchezze.
Un caro saluto e una buona serata.

 Graced - 27/01/2020 18:46:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Bhe’ ad un certo punto della vita, ascoltando una vocina interiore, ci facciamo alcune domande, anche se, il corpo è ancora attivo, ma gli anni passano e con loro anche noi ci incamminiamo verso sentieri sconosciuti che,molti altri prima di noi hanno percorso. E’ giusto che ogni tanto vengano questi pensieri, perché il dopo è un enigma. Ma non dobbiamo farcene un cruccio, dobbiamo cercare di vivere l’ultimo tratto di vita serenamente, anche se l’ingognita dell’aspettativa mette un po’
apprensione. Arguta la tua poesia, ma ben descritta. Bravo come sempre Salvatore. Un abbraccio da Grazia!

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