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al testo di Cristina spinoglio
La fatica di Sisifo
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La luce trema piano sul tramonto montano, una pozza di vecchia neve nel solco breve d’ogni china e pendio, un addio quieto al giorno senza riposo. Un ricciolo bizzoso di nubi si sospende a ridosso di un picco arcuato, si colora di rosso. Il paesaggio è scosso, vibrante si ritira, anela al nero, al nulla, alla quiete. Segrete le mete della notte. Alba cinerina fatta di niente. Sosto in cucina nell’inquietudine bianca. Le valigie impettite pendono un poco in attesa di un viaggio sull’alto dell’armadio. Dicono che esista un oasi di pace. E se fosse un’oasi di pece quella che tesso di tracce di sconforto? Tremula permane all’orizzonte, maligna come uno spettro: al fronte, in trincea, di una guerra che non so vincere.
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