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a Pietro Roversi(*)

un poeta all'estero

 

Si potrebbe pensare che mi sia organizzato.

Generalmente da umano. Segnalo la parola

umano quale finestra in grata. Dal prato

prendo dieci passi nella stanza 4x3 e solo

due minuti ogni ora, ma il tempo non vola.

 

Platone è meglio del Prozac richiede lenti 

e lente lente ripetizioni. Leggo ciò che serve 

in primavera ai semi indipendenti

ma la gemma ansima quando occorrebbe verve. 

Ansima sul basilico, presa dai suoi nervi.

 

Toccherà ai semi occuparsi di fare meglio:

da sempre è questa la speranza dei tronchi

- che fa battere il legno e lo tiene sveglio - 

prima che il fulmine li stronchi. 

o l’occhio del ciclone li abbranchi.

 

Toglie il respiro il numero enorme

dei morti inguardabili, infiammabili 

da soli. Chi saprà mai in noi quale parte informe

immunizza da quel fuoco? Non è deducibile 

né dal dolore né dal conto indicibile 

 

dei corpi. Lasciamo alla cenere la dignità di ritorno.

Adesso mi resta tempo per viaggiare nei siti 

che fanno rumore. So nascondermi di giorno, 

invoco la sonorità della strada e il suo rito

quotidiano. Che ansia! Anche il mito

 

infetta! Da uomo immobile mi muovo

in un goffo qi gong. C’è abbastanza

metodo in questa pratica di rinnovo?

Ansia da resurrezione, penso. O demenza 

delle pratiche officinali per l’emergenza.

 

Eppure, sulle ossa nude della nazione, la polpa

sono i santi che si espongono. Avranno ceri e la medaglia 

di uno stentato giorno di memoria. Io sento la colpa. 

Questa salvezza - che m’invaghisce - è la loro taglia.

Ma ognuno come può affronta la battaglia:  

 

chi con la bocca coperta vuol mordere il leone, 

chi, conoscendo la secca, sta manovrando il timone.

 

 

(*)Lecturer @NatSciUoL and Research Fellow @LeicStructBio. Rescuing secretion of glycoproteins in rare disease. Ma, soprattutto, Poeta di straordinaria sensibilità.

 Ferdinando Giordano - 05/04/2020 11:00:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Gil, Fabrizio, Loredana, Laura: grazie a Voi, ma scomodare gli altisonanti non è il caso... Sempre Vi sarò devoto.

 Laura Turra - 04/04/2020 19:49:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

“Toccherà ai semi occuparsi di fare meglio:
da sempre è questa la speranza dei tronchi...”
Difficile dire più di quanto già detto da chi mi ha preceduto... perciò ti cito, perché raccolgo come quei semi le tue parole, speranza colorata dell’uniforme prato...
Avanti così, Ferdinando, affrontiamo come possiamo la battaglia...
Un abbraccio

 Loredana Savelli - 04/04/2020 16:32:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

!!!!!! Altezze...

 Fabrizio Giulietti - 04/04/2020 12:07:00 [ leggi altri commenti di Fabrizio Giulietti » ]

dopo gil, cosa dire?... inchinarsi a Johann Wolfgang Giordano… un saluto.

 Gil - 04/04/2020 10:03:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Perché leggendoti ti ho pensato tra gli eredi di Ginsberg? Sarà perché l’ignorante confonde il poco che sa non avendo metodi che lo guidino alla parola? Di fatto sta che sei un Maestro e leggerti, prima ancora di comprenderti è "vederti" all’opera poeitica, con lo stesso ammirato stupore di quando si osserva un artigiano nella sua bottega; ché il fascino dell’arte non è solo nell’opera compiuta, ma anche e soprattutto, vale in eccellenza per l’incolto (i termini del non sapere sono la mia autobiigrafia), nell’attraversamento della sua creazione, in quel dietro le quinte dove lo spirito di chi osserva (o legge) incontra lo spirito di chi crea, di chi dà forma per tutti a ciò che ancora non era stato detto. Se Goethe insegna, tu con eccelsa voce ripeti.

Dev.mo Tuo

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