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al testo di Guido Balbo
Vecchio dopobarba
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Inalo ad ampie bracciate si fa impertinente e ricordo pressante che occhi chiusi tramutano in desiderio via, via impellente. Imbellettata a primavera una volta ancora, ancora dallo yacht cala e nell’alta palpebra ora, nulla si cela allo sguardo fisso che toglie il respiro, in incantevole rada il pelo d’acqua restato uno specchio dove traspare il tempo leggerezza del mare che si lascia carezzare come in quel giorno di sole io, te e il pedalò … vecchio dopobarba ti disegna ancora.
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