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al testo di cristina bizzarri
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Mi duole l'umano se troppa tenerezza cola dagli angoli consunti delle cose. Quello che adesso ti dicevo è un rudere che l'erba poi nasconde. Tace - sarà nido d'assiolo. Ma barricate d'occhi dietro ai vasi ammiccano al fermento di rossi nascituri tra le foglie. Cresceranno, e non sapere come è quello che ci insegna il sole quando il silenzio fresco dell'estate bisbiglia con il Dio dei sentieri, il vento intrufolato nei vestiti e dolce il sapore dell'anguria sulla lingua. Un bacio ancora.
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