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Sogno mattutino

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Nella foto: Via Trieste oggi a Reggio Calabria

Mi son svegliato con un peso al cuore
d’un colpo, all’improvviso da un bel sogno,
sognavo per la mia città vagare
salir le scale della Via Trieste,
“tu sogni sempre” forse mi direste.

Dalla cima della gradinata
spingevo lo sguardo sopra la città,
il Castello vedevo e dei palazzi
c’era il silenzio, non c’erano schiamazzi.

E mi chiedevo davvero dove fossi
perché da quella vecchia scalinata
solo palazzi sempre ci son stati
e dei pezzenti al sole accovacciati.

E ci passavo tutti i santi giorni
quando uscivo bambino dalla scuola
ma allora ero nel fiore dei miei anni
oggi ci son gli acciacchi e un po’ di affanni.

Mi son trovato dopo all’improvviso
nella mia vecchia casa al Trabocchetto
un’ombra si muoveva là in cucina
insieme ad una tenera bambina.

“Quanti anni hai?” - ho chiesto all’improvviso
alla bambina dalla treccia nera?
Lei mi rispose: “Son del quarantuno”;
sì, era un sogno, io ne ho ottantuno.

E mi svegliai, d’un colpo: eran le nove
d’un nuovo giorno ed oggi splende il sole
ma forte avverto ancor l’agitazione
e dentro il cuore un poco di emozione.

Salvatore Armando Santoro

(Boccheggiano 3.12.2019 – 9,57)

 Salvatore Armando Santoro - 02/05/2020 10:46:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Armando Santoro » ]

Cara Marina, i sogni a volte ti riportano in tempi lontani e disegnano fantasie che vagano senza condizionamenti nella nostra mente, ma ti sembrano talmente veri che vorresti durassero sempre perché ti riportano in un mondo che ormai non tornerà più indietro ma a cui tendi sempre. Ma poi il risveglio ti riporta nel reale e si rimane anche male nel rendersi conto di vivere in altra dimensione ed in altri tempi.

 Marina Pacifici - 02/05/2020 10:02:00 [ leggi altri commenti di Marina Pacifici » ]

Bella e struggente elegia di un sogno sulle ali della nostalgia di un tempo tramontato e del rimpianto. Piaciuta molto, complimenti.

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