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al testo di Salvatore Armando Santoro
Mangiavamo carrube
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Mangiavamo carrube e castagne fichi secchi, patate bollite, certamente oggi poco capite nel sughetto annegate lasagne. Non bevevo di certo champagne ma acqua fresca in brocche sparite le carrube son tutte finite già scordate le fave terragne. Oggi è facile tutto trovare surgelati e frutta importata col carrello ora basta cercare non ti chiedi da chi è coltivata si sta sempre poco a pensare tanta povera gente sfruttata. E la guerra chi più la ricorda? Eppure si sente se apri la porta. Si pensa che sia sempre lontana nel sacco era della befana. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 15.01.2020 – 7:51) - Sonetto ritornellato
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Marina Pacifici
- 04/06/2020 10:16:00
[ leggi altri commenti di Marina Pacifici » ]
Ottima poesia nella contrapposizione tra la vuota vita consumistica di oggi e i ricordi della miseria e della gioia degli affetti e di una vita autentica trascorsa nellinfanzia. Molto apprezzata.
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