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al testo di Marco Galvagni
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Quando il tramonto muore e cala lenta la notte si spengono i muri della città e si riempiono lente le strade che amo e conosco da tempi lontani. S' animano i marciapiedi di volti conosciuti, tante piccole maschere inconfondibili nei loro movimenti, sembianze, cadenze e prende vita la notte in un tourbillon di musica, macchine e palloni illuminato dalla luce fredda e tenue di una fila di vecchi lampioni. Nella via dove sono cresciuto la gente vive d'illusioni cantando storie di vecchie canzoni ridendo delle proprie bugie vivendo per l' oggi senza la certezza di vedere la luce del domani. Nella via che m'ha visto bambino ogni notte ha il sapore di festa ma sotto le maschere soffre la gente come i vecchi clown che raccontano storie tenendo una lama stretta nel cuore. Così scorre la notte nella mia via guardata da case ingiallite da un'aria di cenere dove tra sogno e realtà passano i volti, le storie, gli anni in quell'aria terribile e fantastica che, come in una commedia subdola, consuma le vite in giochi proibiti. |
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