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al testo di Vincenzo Corsaro
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In groppa al suo destriero alfine giunse sulla cima dell'agognata collina. Infinite praterie, foreste e città si paravano ai suoi occhi, fin dove lo sguardo riusciva ad abbracciare l'orizzonte e oltre...
ancora oltre... sempre più in là, fino a sfidare l'immaginario, fino ad estasiare il suo ego, fino a saziare la sua sete di potere. Il mondo era suo.
Povero illuso, tu possiedi il nulla, il tuo mondo è solo un guscio vuoto, perché per quanto tu possa sottomettere la gente, non potrai mai incatenare la loro anima,
la loro voglia di vivere, di amare, di cibarsi delle meraviglie che la vita ci dona, come guardare il sole scivolare fra gli alberi al tramonto, guardare il cielo spruzzato di stelle in una notte d'estate, il lento levarsi del fumo da un comignolo, il placido scorrere di un fiume, l'inebriarsi del profumo dei fiori, sentire il contatto della pelle della persona che ami, ricevere il sorriso da un bambino che ti riempie l'anima.
No, tu non possiedi nulla, solo il vuoto, come la tua anima... |
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