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al testo di Alberto Rizzi
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E rimase solo un angelo sciatto nei gesti ali e vestiti lasciati andare ai segni del tempo
come un’apparizione lenta che non cerchi memoria l’imbuco / sbuco da lunga galleria
come immagine su tela da un paese di decenni orsono immagine su velo che gioca a védononvédo per via di quel vento di mare e d’altre mani che sfiorino pensieri
Ci guardava come un dispiacere si voltava e fatto qualche passo ad andare ci riguardava ancora
Noi no
lo si guardava come la più banale delle cose il più banale dei volti che abitudine ci fa dimenticare via
? Che vuoi che sia una crepa nel tempo nella materia delle nostre vite per chi non riconosce traccia dell’esistenza sua
(tratta dalla raccolta inedita “Il mestiere e altri accidenti”) |
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