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al testo di Vincenzo Corsaro
Io... il Caos
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Nuotai senza più un alito di respiro fra visioni portatrici di presagi apocalittici, il cielo si squarciò e piovve fuoco, la terra si aprì e sputò roccia fusa, il buio inghiottì la luce e l'oscurità si estese nel cielo, ingoiando il sole in una notte innaturale, come se la luce di quelle fiamme fosse oscurità. Soffiò un vento ardente come fuoco, un vento che era fuoco, fiamme che si gonfiavano sopra ogni cosa, fiamme che soffiavano attraverso ogni cosa, divennero fuochi d'artificio in mio onore quando giunsi improvviso da oltre l'orizzonte. Sradicai pensieri ed emozioni dai cuori degli uomini cavalcandoli con selvaggia furia, li scagliai in un gigantesco maelstrom dove si fusero in un coacervo di incertezze e paure. Io, l'antico Caos, ringhiando selvaggio assorbii ogni anelito d'ordine, finchè non restò che un deserto di corpi e anime. Da tempo immemore non assaporavo la gioia di sguardi persi nel nulla. Ora, per la prima volta da secoli il mio dominio sulla terra sarà eterno...
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Vincenzo Corsaro
- 02/08/2021 00:24:00
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In effetti vuole essere un monito per tutti quelli che camminano fra le macerie della loro anima che non hanno mai conosciuto, anzi sarebbe più giusto dire che non vogliono conoscere. Le nostre parole sono dei sassolini, ma se non ci stanchiamo a lanciarli, possiamo formare una montagna sul loro cammino che saranno costretti a scalare. Grazie per il tuo bel commento, una serena buonanotte a te Franca :)
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Franca Colozzo
- 02/08/2021 00:09:00
[ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]
Limmagine apocalittica del farsi o della distruzione cammina dentro di noi fin dai tempi più remoti. Genesi e apocalisse sono sempre in allerta: lalfa e lomega della nostra umanità, affranta, snervata e stanca. Il Caos, dio primordiale, ogni cosa distrugge mentre la materia si addensa ancora nellattimo stesso del suo disfarsi per ricominciare il ciclo vitale. Rifletti in questa poesia, dal titolo emblematico, il caos attuale in cui ci sentiamo smarriti.
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