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Canzone Disperata

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CANZONE DISPERATA

 

Canto , traducendo  il verso  nella sua singolarità,  inseguendo  una rana saltatrice alla ricerca della felicità,  una cenerentola con il velo da sposa  smarrita nell’ orrore della sera. Parole  promesse ai messi commensali. E  sulla scia dei fiori d’arancio  il lungo viaggio della verità , mi porterà a incontrare gli altri  nell’addio e nella sorte di questo sogno tricolore che colora il mio dire ed il mio verseggiare  disperato.  Frutto di una sintesi che partorisce la crudeltà di questa vita avvinta all’ edera  ,  mesta  nel crescere nella sorte che passa come fosse legata  alla sintesi di un verbo negro, pieno  d’invidia. Stipato in  un bagaglio culturale di alcuni vagabondi del dharma. Nel  tempo dell’amore, cerco di vivere  il mio essere in  una condizione inusuale al servizio della gente. Nell’orrore delle parole , morsicate in silenzio tra gli altri , in compagnia , dentro  un autobus  globale che muove le ali , nel verso fuorviante la meta promessa. Rinasco  nel cerchio delle reincarnazioni nella bella canzone di un tempo avvenire che esule imprime il concetto  melodico in un canto omologato all’avvenire.

Parole dipinte di nero o di rosso sulla scia di un canto estivo disperato come me  che eleva l’ animo mio gentile nel suo argomento filologico , inseguito dagli argonauti , lungo il  mare egeo.  Ed il suo bel ciglio  ombra il mio  cammino e fa  affiorano le  mistiche rose , nel silenzio delle mie idee.  Pargoli baciati , da  levatrici  di concetti empirici , figli della mia   pia volontà. Tutto quello che ho desiderato dire per inciso nell’ impossibile, anacronismo della partecipazione sedentaria dell’ atto filologico si riflette nella sua logica perpetua. Hanno  fatto crescere  il mio sognare  hanno  acuito  il mio dolore in un epoca globale bagnata di tante sconfitte morali . Rimango  seduto in disparte   sotto gli scipi archi adombri di belle rimembranze .  Vedo i figli della gente qualunque, correre , attaccata al suo tempo . Perduti molti  appresso   al loro  nero amore per una donna senza nome. Tutto passa e tutto si svolge nella gaia scienza  nella bella canzone della vedova .

Figlia hai messo nel frigo il morto ?

Lo messo di traverso

Era corto

Molto lungo

Figlio

Hai un nome ?

Pianista

Fumatore

Figlio dei fiori

Vagabondo

Vado oltre quello che vedo

Vado oltre il cerchio dei ricordi

Oltre il negro ombreggiare delle foglie del bosco

Oltre questo cadere e rialzarsi

Scegli  la scena

Tutto fluisce nella calda sera dei disperati

Nella bella estate dei desideri

Tutto scende , tutto si anima

Tutto scorre nello scrivere

Nel ritornare ad ieri

Nel canto della notte , sotto le mille  stelle cadenti

Ombre secolari abbracciate per strade asfaltate da poco

Languidi baci

Bei pensieri ,afferrati per il collo

Tanti  figli in seno

Stretti al  mio petto 

Rimanere qui da solo , difronte al mare, pronto a  ritornare

ad essere me stesso nell’estate dei miei verdi anni.

Aspetto  tutto passi,  la morte e la tristezza

Aspetto  il vento ritornare da levante

Aspetto  rinascono i sogni degli ultimi

Aspetto  di rinascere

Aspetto di  andare a trovare la mia donna

Un altra estate ,attraverso un'altra vita

Con i miei  ideali di ieri

Con le stessi ali

Nell’estate pallida ed assorta

Nell’estate dei fanciulli

Figli delle onde

Pensieri gentili

Giochi d’immagini

Idee salterine

Tutto scorre e tutto mi conduce dove nacqui

Dove assaporai  il gusto  dell’amore

Dove mi donai e danzai per giorni interi

Dopo aver cantato la mia canzone disperata

 

 

 

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