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al testo di Guido Balbo
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Viviamo di occhi che non sanno leggere di leggere congetture di giudizi prematuri in immaturi fini. Di prima vista di pance senza fame di gusti ammutinati di voci soliste di elefantiaco tatto e di sole puzze, al naso.
Senza trattenere spazi da esplorare - dove l’interesse svanisce - Senza comprendere la marcia in più dell’uomo che persiste di mancanza.
Migliorabilità da sempre risiede nella disabilità che spinge a sana ricerca di parità.
Non è partita la vita …
resta, una strada percorsa fianco a fianco con chi crede nei propri simili.
Né arroganza, né desistenza la illuminano, solo la resistenza a sirene di spessore diverso.
Perché ininfluenti senza verità, sono anche
gli occhi degli altri.
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