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al testo di Guido Balbo
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È buio. Uno scuro affilato e tensioni. L’andar per tastoni è comunque sicuro.
Dissotterrata la scure si procede testoni in fila indiana
di clamori festanti e d’amare distanti.
Spugna torna pure a mare.
Inutile spronare come inutile è sperare
in chi è rimasta solo voglia di sognare. Quella ricerca vana di scansare incubi che si fatica a superare. E nessuna, di sudare.
Passerà la notte.
L‘altra vita è già in attesa
al varco del morto.
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