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al testo di Carla Vercelli
La merlettaia
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Pettinatura e viso di fanciulla dalla gota rubiconda e piena che con grazia soave si trastulla fra il ricamo e un libretto in pergamena-
mi piaci come e più della Gioconda piccola Merlettaia di Vermeer l'intimità solenne che ti inonda la luce perlata d'un interno legger-
concentrata al ricamo quotidiano non guardi che il lavoro lì davanti i fili dettagliati nella mano la tensione in quello che fai e che senti.
Mi prostro al Maestro, al suo cospetto a quei gialli limone, grigi, azzurri io che dipingo per gioco, per diletto rapita sono da tenui sussurri-
nei fili rossi e bianchi la perizia della fanciulla e quella dell'artista ma oltre, oh, un velo di sublime mestizia addentro, al di là della scena vista-
impegno, ostinazione, leggiadria virtù femmine antiche e celebrate le pazienze di tutte, anche la mia per esser pure colte e letterate.
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