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al testo di Martin Palmadessa
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Sublime. Giorni a zonzo a dividersi con occhi stranieri. A patire le distanze le incertezze e mentire, con cuore pieno. Ma ecco che arriva il bisogno che ha sempre più forza dell'Onore. Come il denaro ne ha più dell'Amore. Si torna a casa le porte non sono più blindate. Si torna al nido ad aggiungere tristezza a produrre soprammobili a morire tutti i giorni. L'orizzonte si spegne è stanco di brillare; chi non ha occhi per vedere la sua luce si illumina da solo. Stanco di essere un faro in un oceano di vuoto attorno. Stanco di essere massacrato da tempeste a comando. Stanco di compiacere la solitudine a piacimento. Mi spengo e con un inchino saluto.