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al testo di Francesco Repetto
Cade pioggia gelata
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Cade pioggia gelata sul silenzio dei campi e altra pioggia battente sul tuo nome rimosso. S’ode musica lontana, dalla collina una campana e una lieve brezza, una scossa. Appassiscono le fronde cadute dai rami, il tuo viso di padre appena accennato, e altre foglie si adagiano alle frasche. Nulla ritorna, nulla io posso: solo pensarti e pensarti, ma oltre quello non so, e ti assomiglio non poco, tuo figlio dimesso.
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michela duce castellazzo
- 04/01/2012 15:14:00
[ leggi altri commenti di michela duce castellazzo » ]
mi ritrovo in questi versi, nellimmagine che sul finale si sdoppia e si rovescia. Apparentemente. Effetto sapiente ma lo sento anche molto autentico. Infatti credo che spesso le cose vadano proprio così.
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Nando
- 14/01/2011 19:58:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
La natura circostante, i suoni dellambiente, tutto sembra risuonare uneco di quanto vibra nellanimo.
"Nulla ritorna, nulla io posso: solo pensarti e pensarti, ma oltre quello non so, e ti assomiglio non poco, tu figlio dimesso." Da ignorante, ma mi ha ricordato Fortini. Particolarmente belli gli ultimi versi.
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Loredana Savelli
- 14/01/2011 16:56:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Scena drammatica: un quasi-padre che si rispecchia in un figlio "dimesso"; poco prima si allude ad un nome "rimosso". Evoca una perdita irreversibile, un rimpiato incolmabile mentre fuori cè gelo, fronde cadute, musiche lontane.
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