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al testo di Carlo Ricci
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(Però) stare pure a guardare forse nuvole, stagni di carta, impalpabili panneggi, anche rasi prima ancora trasparenze quasi altezze che non può essere deserto; distendersi poi nel tratto senza scorporare scivolare nell'incavo della fusoliera fino all'apice degli eventi. Sospendersi in lenti cerchi, o ritrovare inattese solitudini difformi movimenti, il muschio i silenzi sopra la brughiera.
C'era (ma più tenue) il tumulto di sorgenti fruscii d'erbe, il calpestio foglie ingiallite d'autunno; ed ora l'aurora ci racconta di cose perdute, d'ulivi contorti sulla riva. Se fossero vissuti antecedenti questo cielo le stoppie o la città che collassò nel carrello della spesa.
(O effetti collaterali della contemporaneità) |
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