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al testo di Salvatore Pizzo
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Movimenti lesti e precisi: ad arte muove le mani, allungando le braccia. Del barista, vi è certezza nei gesti, tanto che tira su e giù leve e tazze come ragno con le zampe la tela intento a tesserne pennacchi blandi. D'altro non si cura, se non del fluire d'aroma di caffè prima che, il latte, lo stemperi in cappuccio sul banco rischiumando poi su labbra di cliente tra fragranze di croissant e crostate guarnite a forza di discorsi frolli: dopo averli rimasticati in sonno li si avvalla a colazione al mattino annegandoci pur sbadigli in creme con yogurt, granola, e d'arancia il succo. Dimmelo ch'è dai nervi questa fame e che tra torte, tramezzini e cialde oltre i vetri l'alba è bianca di panna. |
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