LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Robert Wasp Pirsig
Per aspera ad aster

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Guardavo l’aster tra i quasi troppi

anni nel giardino che conta. L’anagrafe 

è arida: a ‘sto punto la stagione è desolante. 

Svetta il numero ecumenico dei decenni, 

una frana ha spogliato il fianco, la pietraia

di pochi giorni muta. Come si racconta 

è la roccia scalata per scavare una buca. 

E in quella buca ci getta la mancanza 

di fiato sopraggiunta.

 

Nel giardino l’aster si espone e viola

il suo traguardo. Lilla, per meglio indicare

la giovane pianta lì in persona. Quel fiore 

ha tutta l’aria per gonfiarmi il petto: 

luminoso, snello, profilo egizio, fa capolino

il mento, e la fragile raggiera finita

nella cruna di settembre per cucire

la bocca a ciò che sento.

 

Provo amore per una chioma di petali 

influente. Quando la distanza tra due esseri

supera l’orizzonte compresso dall’anagrafe,

la posa che osservi mette tumulto

nelle fibre del giusto orientamento:

una contrapposizione artificiosa

usata in natura solo dalla moka

in attesa del caffé.

 

Le lancio uno sguardo appena vivo

mentre infuria la nemesi di stagione.

Non voglio andarmene. Adesso no.

 

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.