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al testo di Antonella Catini
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Melpomene
All’improvviso la Fortezza ha occhi , all’improvviso e muri, e rostri e torri Da inconsistenza estrema inaudito immateriale , all’improvviso è volto e riso e sguardo Creta Ex-sistita dall’effimero creatura a sé creatrice da soffio a grido, da sogno a rocca, da fiato a carne Improvvida materia, provvidenziale oltre da spasimo a possesso, da anelito a dominio, da sogno a struggimento All’improvviso, sorprendendoci è affiorato il caravanserraglio bucando il vago della nebbia e divorando l’illusorio vero in un solo suono da effimero a tangibile, da innumerevole ad uno, da possibile a ultimo salvifico occaso Da confusione gravida Non pensabile corpo, all’improvviso È membra di ponti , pinnacoli e rovi di pareti Argilla pre- esistita , Plasmata Da se stessa Da tormento a estasi, da brama a quiete, da bruma a pioggia, da brina a neve, da nebbia Inconsiderata materia, provvidenziale Oltre Improvvida materia da spasimo a possesso, da anelito a dominio, da sogno a struggimento |
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