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al testo di Martin Palmadessa
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Camminavo, sorretta da dolce inquietudine gentile, timida e ansiosa. Piacevole morsa al petto concertavano farfalle nello stomaco. Correvo, con la paura della sorpresa nel cuore nel bramare il tuo viso, Dio quegli occhi ne sentivo già il sapore. Attendevo, per discernere l‘incanto di due cuori pulsanti perennemente in guscio. Con la mia mano nella tua soleva vederci la vita cullati dal manto nero della notte. Luoghi densi, testimoni di immensa dolcezza son stati l’utero materno di parole in gestazione che immortali ci hanno reso ma… volevo l’arancione come sole nascente da Oriente. M’arrendevo ad uno scalpitante Amore che troppo voleva dare e nulla poteva avere. Penso ora che come un plettro tra le dita tu risuoni le mie corde ancora ed avverto rapita le tue inarrestabili frequenze invincibili come fughe di Bach. Dannazione eterna ti sento da sempre ti voglio da mai poiché da allora tu sei dove sarai. Con me.
©Martin Palmadessa 17.06.2023
4° Classificato Ex-aequo, lirica in Antologia XXIV Premio Letterario Internazionale “CITTÀ DI CASTELLANA GROTTE” “NICOLA DE BELLIS” Sezione Poesia “I LUOGHI SILENZIOSI” (Castellana Grotte, Bari, 06 Novembre 2023)
Finalista, Menzione di Merito XIX Concorso “DEDICATO A… “I LUOGHI SILENZIOSI” (Roma, 20 Aprile 2024).
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