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Vivere con il sole dentro - Silloge

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VIVERE CON IL SOLE DENTRO

silloge di Martin Palmadessa

 

  * * *

 

DOMENICA MATTINA

 

Hai il fiato sul collo
anche la domenica mattina
al punto che stanotte
ho sognato che suonava la sveglia
e scattando sull'attenti
mi son reso conto
che era solo un sogno del cazzo.
Ma ero ormai sveglio
sognando seduto
al margine del letto
di liberarmi dell'incubo agghiacciante
del tempo imposto come regola.
Ho volato
come un'aquila
sui respiri di montagne bianche
come un rondone
in picchiata sul mare blu
come un serpente
a percepire la terra fredda.
Mi sono alzato cattivo e sorridente.
Ho spappolato la sveglia non puntata
comprendendo davanti al caffè in cucina
che mi guardava l'orologio a parete.
Niente -ho pensato- sarà un giorno
uguale agli altri cupi
se la passione non infiamma il tempo
sciogliendo le lancette.

Solo in quel caso punterei la sveglia.

 

* * *

 

PRIMO GIORNO DI LAVORO

  

Questo vento così delicato
fresco di mormorio di betulle
lo avevo scordato
negli impietosi rintocchi salati
della sveglia del mattino.
Ah, quel tempo mio ritrovato
su una panchina di legno
ad osservare il frullo dei passeri
sul mare verde che sorride sempre.
Tempo dilatato e più lento
dove lo squillo urlante e prepotente
del telefono si inchina
ai respiri ed al silenzio dolcissimo
dei pensieri del tuo cuore in pace.
L' adrenalina infuocata
che ti ha posseduto
il tuo primo giorno di lavoro
si ripresenta maestoso
con colori di nuvola
che non avevi sentito mai.

 

* * * 

  

NULLA ACCADE PER CASO

 

Padrone assoluto del mondo

questo dannatissimo vento
sposta le sedie, le cose inutili
e la precarietà dell'Uomo.

Volano assenze di necessità
come a buttare l'immondizia
sulle nostre stesse teste ferite
dai nostri stessi orribili errori.

Continuiamo a non capire
la gravità dei fatti. Se nulla
accade per caso ringraziamo
che non sia acqua o fuoco.

La Terra sa come rispondere.
Sta avvisando.
Nel caso poi

ci aiuterà a fare testamento.

 

* * * 

 

CONTO ALLA ROVESCIA

 

 Da oggi si scende

ho superato la metà
di una vita
piena di felicità
e tormenti colorati.
Non posso negare
che un pò mi fa incazzare
imboccare questo viale
che come Natura vuole
mi porterà al fianco
di alberi puntuti.
Ma non temo più nulla
perché
"Gli Artisti son cipressi
coi pettirossi dentro".
E vi faremo amare l'Arte
anche da morti.

 

* * * 

 

IL SENTIERO

 

Odore di funghi
nella pineta.
Eppure non li vedi
mentre cammini piano
cercandoti da solo
senza trovarti mai.
Assaporare ciò che vedi
mentre farfalle librano
sulle tue intenzioni audaci.
Rumore di scoiattoli
a risalire i tronchi
e vedi cadere pezzi di corteccia
riflettendo col sorriso
che in fondo non sei solo mai.
Ed eccoli i funghi, all'improvviso
tanto per farti capire
che non sei lì per niente.
Lo scoiattolo getta la ghianda.
Tu non gettare la spugna
mai.

 

* * *

 

LA STRADA

 

Sfondo senza garbo
le mie tasche
camminando cattivo.
Testa bassa e pensieri alti
quasi celesti
rosso fuoco
profumo di braci accese.
Sento il rumore fragoroso
del volo delle farfalle
che sanno di libertà.
Mi domando
in privato
se sia più ruvido il gusto
di vivere così
oppure percorrere
con calma
il viale dei cipressi di Bolgheri.
Per arrivare da qualche parte
dove il crinale del tempo
non ha più una ragione.

 

* * * 

  

IL CIEL DI SERA

 

Sfuma
da un azzurro pastello
ad un arancione rosato
questo giorno in fin di vita
con grazia sublime
osservandolo in un silenzio
profumato di dolcezza.
Macchie volanti di uccelli
impreziosiscono la tela
con traiettorie morbide
e con velocità silenziose.

Nulla è paragonabile alla Natura.

 

* * *

  

VIVERE

 

Io credo
credo che ci siano tempi diversi.
Tempi per piangere
per un gelato
per la passione gocciolante
per l'ostetricia e il cimitero.
In ogni modo penso
senza riflettere
che la scultura sia il viaggio
e mai l'arrivo.

 

* * *

 

UN QUADRO

 

La cima di una chiesa
nelle campagne ariose della Bassa
ci osservava immobile e imperiosa.
I rintocchi delle forchette sui piatti
scandivano suoni armoniosi
sapori impietosamente gentili
come il lievissimo mormorio bagnato

dello scorrere del fiume

a cullare ancora ora

i sussurri colorati e densi

lasciati sul greto poco fa.

Con gli occhi negli occhi

e il tuo sapore di immenso

sulle labbra

cerco l’alchimia perfetta

pur sapendo già

che mai la troverò.

Un mezzo rintocco

arriva, lentissimo

a trapassarci e mescolar le Anime

a ricordarci la velocità del Tempo.

Noi restiamo lì, invincibili ed eterni

per sempre giovani e dannati

dentro quella tela garbata e muta

che prenderà vita

bruciando di passione

ogni qualvolta

una campana suonerà

in qualunque posto del Mondo di là dal fiume.

* * *

 

GRAZIE DI TUTTO

  

Sublime.
Giorni a zonzo a dividersi
con occhi stranieri.
A patire le distanze
le incertezze
e mentire, con cuore pieno.
Ma ecco che arriva
il bisogno
che ha sempre più forza
dell'Onore.
Come il denaro ne ha più
dell'Amore.
Si torna a casa
le porte non sono più blindate.
Si torna al nido
ad aggiungere tristezza
a produrre soprammobili
a morire tutti i giorni.
L'orizzonte si spegne
è stanco di brillare;
chi non ha occhi
per vedere la sua luce
si illumina da solo.
Stanco di essere un faro
in un oceano di vuoto attorno.
Stanco di essere massacrato
da tempeste a comando.
Stanco di compiacere la solitudine
a piacimento.
Mi spengo
e con un inchino saluto.

 

©Martin Palmadessa - 2023

 Angelo Naclerio - 07/01/2024 22:55:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

Silloge simpatica come un saluto con sorriso tra venti lunghi del mondo solingo andando.

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