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No, non sono Dio,

per gusto o per errore

sono false le mie parole

 

e i prati sono altra cosa

dalla deriva di ciò che voglio

 

e sono falso

per necessita di non dirmi,

dirmi davvero

 

e parlo a me stesso

tirando in ballo la luna

e le stelle

 

e non ballo,

e non so neppure sorridere

 

e mi prendo sul serio

e dico addio

brutto stupido

 

e tu mi guardi e taci

senza ritornarmi la palla

 

e mi sorridono le malinconie,

la vittoria del perdente

o di chi non è di casa

 

straniero per scelta,

come l’essere malinconico

fosse necessario.

 

Sono in tanti

sotto i nostri piedi

e noi camminiamo lo stesso

e non ci è dato,

non ci è dato dirci diversi

se non nel tempo.

 

Le metafore sono la speranza

e non ci resta che dire il vero

ma non in faccia,

non negli occhi,

restiamo dove siamo partiti.

 

 

 

 Franca Colozzo - 11/02/2024 22:45:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Chiedo venia dell’assenza, chiedo venia di non essere molto presente e di commentare sempre gli stessi poeti.
Ma sono ritornata, accolta dalle braccia di questa tua poesia che mi ha colpito per la consapevolezza confessa dell’essere umano che ragiona sul suo enigmatico destino.
Vita e morte si intrecciano in un ritmo che è proprio di ciascuno di noi quando ci soffermiamo a riflettere sul senso stesso della vita.
Esuli da altre vite forse, camminiamo oggi qua senza sapere né la destinazione né in fondo chi realmente siamo, ovvero se esseri viventi o immagini riflesse di una realtà irreale.
Molto coinvolgente e sentita è questa tua poesia sullo scorrere del tempo in un momento che ci coglie tutti impreparati.
Mi piace averti ritrovato, a me che distrattamente calco vie terrestri con la testa sempre in aria.
Buonanotte.

 Salvatore Pizzo - 30/01/2024 01:55:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Un flusso di coscienza prorompente, questi tuoi versi: deliranti scaturiscono dal ribollire interiore d’anima persa. E cosa mai potremmo essere, se non individui smarriti in un mondo in cui è così difficile, addirittura comprendere, se si è partiti per un viaggio(la vita), oppure si è rimasti fermi in vita come in morte?
Almeno, così la sento questa tua poesia e apprezzo assai, tanto da farla pure mia.
Grazie

 Annalisa Scialpi - 28/01/2024 15:05:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]


Le confessioni sono sempre sinonimo di coraggio.

E il coraggio è la polvere d’oro che risana le ferite

dell’anima.

"La vittoria del perdente" mi fa molto riflettere.

Grazie carissimo.

 Vincenzo Corsaro - 27/01/2024 20:08:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

"A lungo ho camminato con scarpe chiodate sulla mia anima,
ad ogni passo l’eco di uno scricchiolio che calpestava i suoi pezzi sul sentiero,
frammenti sparsi su un’esistenza vuota vissuta nella terra di nessuno.
Nere bende cingevano i miei occhi, cieco a ciò che mi circondava,
indifferente alla vita e ai suoi profumi.
[...]
Ma oggi, fra le nebbie dell’oblio,
ho visto un essere accanto a me
e con orrore ho capito chi è.
"Smetti di guardare attraverso i miei occhi,
smetti di pensare attraverso la mia mente,
ciò di cui hai bisogno non è sempre ciò che vuoi",
ho urlato allo sconosciuto che era in me,
tremolò e scomparve avvolto da ali invisibili.
[...]
Mi è più facile commentare così questa tua profonda e bella poesia. Soprattutto mi ha colpito l’ultima frase che trovo immensa:
"Restiamo dove siamo partiti" che interpreto come un viaggio per ritrovare ed essere sé stessi. Una serena serata Giovanni :)

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