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al testo di Salvatore Pizzo
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Casa è parola di due sillabe e piana, lettere accusate d'essersi accasate le sillabe: fonemi che fanno linguaggio domestico, tanto in cucina ai fornelli che sul divano in tinello dinanzi alla tv. Dicasi muri portanti, tramezzi, pavimenti... e travi: vene in cui ci scorre armato il cemento, perchè dovrebbe cementarci individui sotto il tetto, come pure in camera da letto tra i guanciali; vita dalle geometrie imaginate nel disegno del progetto. L'architetto ha solidificato il sangue in calce, pensandolo forma stabile dai balconi sul mondo: condivisibile di sentimenti e apprezzabile, nelle ragionate finestre aperte e negli angoli in squadra per muratori consci della necessaria compattezza di mattoni linguistici, come per i pilastri la logica... La poesia è amore per quella parola che si fa casa di un sentimento intanto che il cuore la distilla. |
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