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al testo di Ivan Pozzoni
Geppo
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Mettere insieme cocci d’anime in frantumi nei settori d’universo abbandonati da Dio è simile a smistare camions sulle strade assonnate d’asfalto, sudore rabbia distratta d’attori disumanizzati nella loro automatica routine. Non è sconfitta riuscire ad addormentarsi su un divano, scomodo, alle 10.00 di sera senza che nessuno sia cosciente del tuo abbandono, senza che nessuno abbia coraggio di svegliarti dai tuoi incubi di stanchezza, e carta vetrata. Dormi, vettore, senza tormenti d’arrivare in vetta, dormi, maschera comica, calembour d’omofobia, camionista alla ribalta, vagheggia di trasbordar diamanti dalle tane dei ricchi ai rifugi dei sofferenti, e immagina le tue motrici, cariche di mestizia, scagliate a 100 all’ora contro ogni ingiustizia. [Riserva indiana, 2007]
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