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al testo di Ivan Pozzoni
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Mi ricordo di te, ragazza occhi blu cobalto, anche se non riesco a trovarti, ora, nei fondi dei miei caffè, nell'abisso della mia anima e della nostra città, travagliata da disordine mentale collettivo, senza il rimedio di una colf extracomunitaria, con permesso di soggiorno.
Mi ricordo di te, ragazza occhi blu cobalto, incedere incerta sulle strade dell'India, tu, che hai messo una margherita nera, la mia, tra i mille fiori di Piazza Tien-an-men, sdraiata sulle spiagge assolate della Sardegna, nascosta dietro alle tende della nostra cultura, abbigliata, abbagliata, in tenuta anti-sommossa, nel tentativo, assurdo, vano, di respingere i nostri due cuori, i nostri sentimenti ondivaghi e contrastanti.
Mi ricordo di te, ragazza occhi blu cobalto, correndo mano nella mano sulle strade di cento mattine addormentate, scortandoti, senza scordarti, dal liceo all'università, tra i tuoi cento amori, finiti male, la mia rabbia, i miei desideri di vendetta, e, allora, i miei sensi di inadeguatezza alla vita, alla tua bellezza.
E, ora, io, sono tornato dal mio viaggio nelle regioni remote degli assi di cuore, ma non ti ho trovata, ad attendermi, stasera.
[Galata morente, 2010] |
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