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al testo di Ivan Pozzoni
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Balla, tarantolata, balla, seducente, eccitata, sotto i ritmi fradici d'una musica insistente, smaschera, umida una cascata roboante di sensualità capace di smacchiare i tuoi panni intrisi di valium e verginità.
Balla, tarantolata, balla, urlando odio, amore, rabbia, danzandomi su cuore e sterno, rianima immoralità sedate, con la testa nella sabbia.
Guardami, e sorridi; o almeno ridi di chi, smemore d'orari schiavi ti dimentichi in notti smarrite, e al risveglio abbia ricordi d'albe senza travi.
Balla, tarantolata, balla, ma fammi stare fermo nel tuo terrore animalesco; dacché t'ho conosciuta non ci riesco.
[Versi introversi, 2008] |
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