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Single

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Un piatto pronto
scaldato al microonde
per riempire un piatto vuoto
posato sull'americana.
Un coltello, una forchetta
una fetta di pane.
Un bicchiere di vino rosso
e mezza minerale.
Naturale,
come la tua assenza.

 Lorena Turri - 11/04/2010 15:19:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

Rispondo a Giuliano.
Stamattina ho letto una poesia che recita così:
CELIBATO
L’armadio,
ove nessuno confonderà
i suoi vestti coi miei.
Un letto a una piazza.
Nessuno che mi preceda,
nessuno che mi segua,
nella mia camera.
E uno specchio tutto per me.

E’ di Sergio Mercanzin.

Non sapevo chi fosse, ma quando ho letto questa poesia ho pensato a questa mia e se potevano assomigliarsi.
Qui il celibato è inteso come una camera da letto non condivisa nè condivisibile ("nessuno confonderà/i suoi vesti coi miei).
Ma quel "confonderà" lo trovo terribile!
Io invece parlo di un’assenza "naturale". Come l’acqua da bere.
Poi ho scoperto che Sergio Mercanzin è un prete.
E qui sta la differenza.
Nella "singletudine" l’assenza dell’altro/a è accettata (seppure con dolore sottolineato da "quel piatto pronto scaldato al micoronde", così squallido!), nel celibato è una sofferenza vissuta dentro a uno specchio che riflette il proprio egoismo.

Sbaglio?

 giuliano - 12/07/2008 23:04:00 [ leggi altri commenti di giuliano » ]

é a tavola il momento della giornata in cui se si è soli lo si avverte di più. lorena bravissima lucidissimamente ce lo sottolinea

 Lorena - 12/07/2008 16:09:00 [ leggi altri commenti di Lorena » ]

Anche come un dipinto.

 Maria Musik - 12/07/2008 16:03:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Bella, come una fotografia che coglie l’insieme e l’essenza/assenza.

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