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SIBILLE

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SIBILLE

 

Dormono sassi rossi le cime
sibilline
occhi e rocce a nord-ovest
volto sfingeo lo squarcio non mira
verso il mare
né il fresco chiaro d’acque
e d’ombre tenebroso
dentro la forra
infernale.

Bruciano sassi rossi i desideri
nella luce
serpentina per vette
che muove il nostro sangue oscuro d'erba
e di laghi lucenti
defilati destini
sulle schiene all’orizzonte
oltre la fatica
e il sole.

 


 Corrado Sabbia - 14/01/2012 18:08:00 [ leggi altri commenti di Corrado Sabbia » ]

genera una profonda nostalgia dei monti sibillini, e del silenzio che cala nelle valli appena il sole fa ombra, a sera non ancora fatta, le mani fredde sui passi in discesa. ottaviani di fioretto.

 Paolo Ottaviani - 15/02/2011 10:30:00 [ leggi altri commenti di Paolo Ottaviani » ]

Come sai, cara Loredana, la poesia è polisemica, aperta al mare d’ogni possibile esegesi...Ed io sono sempre grato della tua partecipe attenzione! Ciao

 Loredana Savelli - 14/02/2011 16:11:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

La seconda strofa si sviluppa in modo inaspettato: i "volti sfingei", accesi dalla luce, ora non dormono più. Al contrario muovono sangue e desideri che restano però oscuri come i nostri destini ultimi ("oltre la fatica e il sole") .
Non so se io abbia interpretato bene, la poesia è incantevole e stimola a riflettere e forse a divagare.
Ciao

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