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al testo di Paolo Colona
Betel-SKY I, linizio
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Premo protoni in fuga. Mi ringraziaste? Peso su nuclei riottosi, a vincerli mi mostrerò adusa. Crollerò, quando avrò covato il ferro, e brillerò infine, nella galassia, spargendo litargirio ed argento, ozono e rame, acqua e oro, per nuove civiltà che accorreranno, presto o tardi, a suggere vita dai seni dell'universo.
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Ivan Pozzoni
- 03/02/2018 16:33:00
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Il tuo stile mi incuriosisce
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Maria Musik
- 20/10/2013 09:11:00
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Coniugare lamore per la scienza e le conoscenze che ne derivano con la poesia è arduo, desueto ma non impossibile. Condivido a pieno il commento di Roberto. Quanto al resto... lasciamolo ai superbi: per accostarsi alluniverso ci vuole cuore umile e mente aperta.
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Roberto Maggiani
- 19/10/2013 21:51:00
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Trovo il testo interessante per la prospettiva cosmologica, dalle ceneri della stella nasceranno forse nuovi mondi e, forse forse, nuove civiltà; non vi trovo nulla di ermetico in questa poesia, anzi, dal mio punto di vista la trovo molto interessante anche per il marcato carattere scientifico-divulgativo che lautore propone. Ci sono diversi poeti contemporanei che scrivono tenendo alla mente gli oggetti celesti e dunque allargando lorizzonte della poesia oltre gli spazi terrestri e facendo sì che essa, come un telescopio, ci mostri il suo punto di vista sul mondo oltre i confini della sfera che ci attira a sé... i poeti dovranno diventare astronauti...
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Orione il superbo
- 10/10/2013 08:07:00
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Stile pomposo e prosa pseudoermetica per una poesia allo stesso tempo asfittica e scialba.
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Paolo Colona
- 29/03/2011 13:30:00
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Si coglie lo scenario? Mi chiedo se sia sufficientemente chiaro chi sta parlando e di cosa.
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Loredana Savelli
- 29/03/2011 08:12:00
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Linzio della fine...
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