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al testo di Serenella Menichetti
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Amica
Dietro al bancone volto di biscuit pezzo unico di serie bruciata dal sole d'agosto. Accogliente occhi ammiccanti offri caffè scuro, in vetro trasparente graziosamente con mani di porcellana. Sembri, una grande Gheisha. che serve il sakè Pieghi con garbo banconote che poi lasci scivolare nell'incavo di seni candidi. Il mare spruzza in lontananza in uno schermo la sua schiuma, odore di salsedine rimane fuori. Distesa di sabbia dorata,non vedi. Tu nel tuo mondo di profumi brasiliani, di avventori, esigenti accogli,disseti,nutri. Ogni mattina, profumi di crema e vaniglia nelle narici, vedi sorgere l'alba con pupille di luce, La sera stanca, l'odore pungente di pizza ti scuote, il sole intanto si annega accaldato nell'acqua del mare. Tu,come ogni sera detergi,lucidi tavoli e stoviglie. Grande Gheisha stanca. E' giunta per te l'ora del giusto riposo. La camera tua sopra il bar ti attende, un letto di lino, ti accoglie,tra fresche e candide braccia. Là fuori, in spiaggia la gente frescheggia. La notte è piena di stelle,di vita, La musica,impazza cantando sguaiata. Rimbomba. Un pallido grido di aiuto si perde con lei, nessuno lo sente. Tu povera Gheisha stanca,poi subito taci,aria ti sfugge, ti lascia spietata. La gola si chiude. Il buio, ti spegne. Nè albe dorate nè luce di soli annegati ormai vedrai più. Adesso che il il corpo tuo pallido, ingombrante, di porcellana giace fermo sul pavimento scuro. La tua anima vola in spiagge di giada in mari turchesi. Danzando leggera su cristallo marino, fra albe di luce e tramonti annegati. E' così che io ti penso mia giovane povera amica |
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