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al testo di Franca Alaimo
Mio figlio alla finestra
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La luce estiva come una colata d’oro sul giardino E il cielo chiaro, arcano come una fronte pensosa Ripiegata sulla mano; l’albero di susino, folgorato dai raggi, Giovane e biondo come un cherubino, è un fruscio di osanna. Ma ecco che appari tu alla finestra: i capelli di fuso rame, Le gote accese dal sonno accaldato tra le lenzuola, La pelle scintillante di sudore, la bocca col mio nome. Sorridendo alla tua immagine umida di bagliori, Ti grido da lontano: Adesso vengo, Giulio, sì, vengo… Intanto che penso: Quanto ti amo, viso bello di sole, Figlio della mia gioia, estate abbacinata del mio cuore
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Ninnj Di Stefano Busà
- 13/03/2012 16:32:00
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Gentilissima Franca, questa poesia è quanto di più bello possa esprimere una madre nei riguardi del figlio, è autentica, struggente, soave come un sorso dacqua nel deserto, una gioia per lanima poter dire del proprio figlio quelle bellissime parole, vi sono suggestioni che commuovono, dolcezze che lusingano gli occhi...brava, complimenti vivissimi.
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Fabio Schiavio
- 11/10/2011 13:04:00
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Leggendo la tua poesia, hai reso la mia giornata ancor più DOLCISSIMA. Un saluto
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sara dimatera
- 02/09/2011 12:56:00
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Quando qualcuno manifesta lardente desiderio di voler esprimere i propri sentimenti alla persona amata,qualunque essa sia, perde ogni maschera,si priva di ogni ruolo. La tua mano di scrittrice lascia il posto a quello di madre. Versi delicati,veri,puri come solo sa essere il cuore di una mamma che ama i propri figli senza timori,senza remore. "...Quanto ti amo,viso bello di sole...Figlio della mia gioia,estate abbacinata del mio cuore"... mi piace pensare che tutti noi figli siamo "figli della vostra gioia" per voi genitori,noi, figli che a volte deludiamo le vostre aspettative ma sicuri di poter sempre trovare unancora di salvezza nel calore del vostro affetto. Grazie per questi versi così toccanti. Sara
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Nando
- 02/09/2011 09:12:00
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Da "piccolo", la prima bellezza lho trovata negli aspetti formali del testo, quegli che sono riuscito a cogliere, e sono gli aspetti più "tecnici", segno di un lavoro artistico e magistrale di ricerca sul linguaggio, che garantisce solidità alla seconda bellezza, quella dei contenuti. E qui mi piace sottolineare la "mia" chiave di lettura della poesia, tutta raccolta nel "Figlio della mia gioia": una mirabile sintesi della dichiarazione damore verso la persona con cui si è celebrato latto unitivo che ha generato la nuova vita. E quale eredità più grande e più bella per un figlio sapere che i propri genitori si sono amati a tal punto in un esplosione di felicità per cui si rimane per sempre figli della gioia?
Un caro saluto a Franca, per me sempre maestra di quella poesia vissuta nella relazione tra arte e vita.
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Loredana Savelli
- 02/09/2011 08:09:00
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Lincipit è "La luce estiva", il finale l"estate abbacinata del mio cuore": tutto è luminosità in questa poesia (doro, chiaro, raggi, scintillante, bagliori, sole, biondo, rame, accese). E cè anche limmancabile liquidità (sudore, immagine umida), segno di una maternità che non si asciuga mai.
Ciao!
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Maria Musik
- 01/09/2011 23:30:00
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Bella, bella, bella! "Quanto ti amo, viso bello di sole,/Figlio della mia gioia, estate abbacinata del mio cuore". Che meraviglia! E che meraviglia riuscire a guardarli e "sentirli" così, per sempre, questi nostri figli! Ed io penso a te mentre guardo la mia Giulia! Un abbraccio.
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Domenico Morana
- 01/09/2011 22:56:00
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Render grazie vorrei perché mhai dato un sogno di romantico scrivano: "Viene lora damore. Ed è la storia, Julien, della tua mano allorizzonte." (Sandro Penna)
Franca, sei grande!
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