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al testo di Adielle
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E' proprio come dici tu basta una foto a riaprire l' archivio delle palpebre quel segreto che tengo negli occhi e nelle ghiandole. Per non commettere gli stessi errori, scrivere mille volte alla lavagna non sono brividi che voglio come avessi raggiunto già l' età in cui si è più ostili all' amore libero. Ma guardarla in volto in differita è il mezzo che me l' avvicina con la malinconia delle cose che non vuole e le accadono come oblii. Fai sul serio? Mi chiedono i suoi occhi ed io so solo scriverlo. Raffreddore del suo inverno. Dove s'è visto mai un cane che senza la sua padrona svuota le ciotole? Una lunghissima catena, sono niente senza fantasia. Ma se continuassi a scrivere dovrei coltivare l' ambizione di essere più di qualcuno che scrive? Mi sapresti consigliare con le tue strategie oppure mi diresti di fare quello che voglio basta che ti lasci in pace? Calcolalo. Cosa non si farebbe a volte per una rima "ti scrivo tu mi scrivi poi tutto torna come prima". E la canzone che viene poi ha le tue vene nel titolo. M' invento che quello che fai e non fai sia per proteggermi comunque tagliato fuori per sempre una corda appesa al collo e un sasso di sapone nella mano offesa. In ricordo di una lama conservo ancora i polsi. Poi quando tremano chiudo gli occhi ed eludo gli assedi fino all' esodo delle idee, sempre in cerca di sintesi supreme.
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