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al testo di Adielle
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Rami spezzati forpici
buoni per gli artigiani delle fionde
i nostri amplessi inospitali
archi e frecce lasciati sotto le lenzuola
passassero dieci piccoli indiani
a reclamare la propria parte
hai gommalacca viva negli occhi
l'iride si macula prima
poi sviluppa vortici
si fonde agli uragani
e hai il coraggio di chiedermi
perchè non trattengo lo sguardo oltre l'istante in cui m'incanti?
ho il solo tempo di perdermi
non mi passa la disgrazia di quei giorni
in cui mi annusavi il collo
hai un buon profumo sapessi il tuo
asfalto arato da un sole testardo dopo pioggia d'aprile
biscotti ai cereali del forno sotto casa
che aspettano di tuffarsi nel latte caldo di un primo sconsiderato mattino
rosa del giardino rubata da ragazzo che si punge con le spine
birra spillata da barista procace attenta al vero senso della schiuma
cioccolato al peperoncino addentato con spavalderia
bruma quando cala la bruma
montepulciano d'Abruzzo quando beviamo forte e sale la sbronza
e non usiamo i superalcolici perchè non ci sentiamo super per niente
a volerci scordare di tutto
tranne che di te
dei tuoi seni tondi larghi alla radice
delle tue sopracciglia folte, mobili,da attrice
le gambe fatte per correre sulle mulattiere, il culo tanto per ridere
e l'opera d'arte delle tue caviglie.
Saltiamo i convenevoli e consegnami l'anima
facciamo presto che ho fretta e tutto il resto si disgrega
la Luna si schianta, durante l'arrembaggio
da parte di pirati disonesti,
che vogliono rubartene uno spicchio, contro un veliero fantasma
il mare impenna le sue onde mentre le maledico perchè ti tengono al largo
il cielo mi rimanda la tua immagine
dall'altra parte del Mondo come fosse una cartolina spedita dall'aria
e io mi arrendo sotto i colpi di un incantevole miracolo
succhio anche le osse alla nostra storia
e tiro la corda per sapere se dell'altra parte ci sei ancora tu
chi m'innamorò di sè contro la propria stessa volontà
divento noioso se non mi fai subito un sorriso
e mi bestemmi in faccia le tue vanità di zingara
sai ho domato lo stallone
c'è voluta tutta la perizia delle mie cosce
maledetta, così me lo dici, senza nemmeno una carezza anestetica
che vuoi questa brezza mi stimola e dovresti saperlo che sono selvatica
una natura umana consacrata a una libertà prematura
genera ostacoli nelle relazioni stabili
non che la soluzione ultima sia per forza la famiglia
ma eviterei volentieri di essere preso a calci
poi nel locale c'è Battisti
tu ti volti e mi canti "non sarà un' avventura"
io ti chiedo se mi stai prendendo in giro
e mi rispondi di si
sono uno schiavo, mi appellerei a qualche vizio di forma,
al fatto che lei non solo è bella
ma sa essere dolcissima quando nessuno la guarda,
ma non basterebbe a scagionarmi
sono ancora in suo potere ma senza più ardere.
I gradini del duomo non restano bianchi.
E' solo un sogno che ho fatto un giorno che mi sentivo solo
tutta quella storia dell'anima gemella
è solo un pugno di vento che apre le dita di una mano dalla stretta debole
è una ferita aperta, uno schiocco di lingua, una zuffa all'orfanotrofio,
una battuta di troppo, un labbro che sanguina, un ritornello senza la canzone,
una strada gobba in una giornata di sole,una faccia da schiaffi, un diavolo
troppo povero per fare paura davvero,il succo di un limone, un cucchiaino che
scotta,un occhio nero, un addio lanciato da un treno,un passaggio di stato,una
ragazza e le sue voglie, un bacio sulla fronte, l'ultima foglia che cade dall'albero
e nessuno la raccoglie.
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