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al testo di Adielle
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Posai lo sguardo è fu come cadere nel vuoto di mia riscossa feci un lampo luce nello scivolo degli occhi a ricomporre l'immagine del dialogo trascorsi il tempo sospeso dei ricordi le parole che non conosco provengono da dimensioni parallele lo stimolo a leggerne di nuove ad ascoltarle un ponte tra due mondi di diverse grandezze non c'è mestiere che tenga lontano dai guai non c'è prigione che chiuda davvero tutte le porte nel seminterrato del mio cuore provo a non morire coltivando delle rose di volta in volta mi pungo con le spine per avere certezza del sangue le cose vanno come devono andare a credere ad un destino dispotico io resto chiuso in casa osservo gli abitanti passare di questo pianeta estraneo. |
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