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al testo di Adielle
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S'incanta che è un incanto questo disco rotto ancora pensare a lei a notte inoltrata quando fuori fa giorno e dentro m'ingigantisce l'io il tuo buio pensare ad altro e non è facile come vorrei la chiave del cancello per riporre all' ombra il mio carro alato dispensato dall'ingaggio per aver male il paggio interpretato una direttiva ministeriale mi sono fatto coraggio e preso di petto la discesa per il mare. Anche se nevica e le scale sono ghiacciate la fretta non mi aspetta e corteggia l'andatura monaca di clausura sui pendii in fiamme delle nostre ciglia con gli occhi che guardano più avanti della trigonometria applicata al miracolo della vista: gli scogli bianchi come ossa spina dorsale sepolta ripescata e venduta all'asta per quattro stanze con soppalco più un antro della bestia la bella? persa per le vie del mercato. La sabbia sbagliata, orologi sincronizzati con un turno di ritardo poi l'acqua, ma tanta, da smettere di avere sete fino al prossimo tramonto possiamo farci il bagno i corpi del reato poi asciugarci con le pellicce di bisonte che ci regalò tuo padre quando smettemmo di andare a caccia e trornare alla macchina coi colbacchi in testa senza aver perso un'oncia della nostra calma distratta olio su tela foto ricordo tatuaggio, mantra alla finestra, salmo preghiera. |
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