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al testo di Adielle
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A squarciar la gola torna il canto di mille primavere fuori dalla moda dei lenti nelle balere disumane si staglia randagia una fitta al centro del cuore dimenticato sul marciapiede per i passanti meno distratti dal continuo flusso delle correnti a dire si che si può vivere senza ma non è la stessa cosa con uno di più a raddoppiare i battiti le sette vite dei gatti a presidiare i tubi catodici e i baratti d'alcova, stese le lenzuola sugli altari fantasma a tirare coriandoli per i capelli giù dalla finestra alla prima che passa sorridente ai quattro venti. Tutta la vita che mi manca per essere me stesso fitta fitta nelle poesie degli altri e tu che guardi controcorrente.
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