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In fila

Sul calare a sera del postulato

giunco      corda

che debba avere comunque un confine

e risorga il pensiero che tormenta

fiato substrato e credenza

la perdita di controllo sulla vita che va 

a cavarmi di bocca il penultimo perchè

sulla soglia del padre antico sogno

frastuono di verità

scissa dal resto che incede sbiadito sul fondo

qualcosa capisco e molto mi sfugge

lo vedi da te con gli occhi montati 

sul palmo delle mani 

a toccare quello che scompare

tra uno scarto di lato e un'ascensione immortale...

 

L'abbaiare dei cani segnala l'intruso

in un gioco di ruolo 

in cui interpreto la parte di chi non ha fede

nel più sfortunato degli dei

palude, chiostro rauco del non avvento

mi redime l'asciutto pentirsi della mia volontà

abbandonare tutto per trasfigurare più in là

dai padroni del cosmo che vendono fiori

fuori dai cimiteri assetati di castità

un albero che non dà frutti nè figli

da sacrificare sugli altari

prima che agnelli sgozzati

molto prima che giunti di seta o radici 

pietre tombali frenetici incisi

tempo divaricato pronto per lo stupro inverso

di un addio interrotto dalla seduzione

che possa tornare ad abbracciare l'uomo

il suo destino ammaestrato.

 

I giorni in cui ero un viaggio di frodo

sono lontani ormai

o d'estate un vento fuorilegge

da quando ho certezza che non tornerai

oggi che penso ai miei sbagli

penso che è un oggi di tanti anni fa

e l' inverno si districa bene

tra i riflessi borghesi negli specchi gloriosi

e la mia condizione di reduce

da una guerra che non esiste

se non nella mia mente divisa a metà

un prima e un dopo nulla che possa accadere

ma tutto è già accaduto anche la felicità.

 

 

 Adielle - 07/04/2014 19:51:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Lorenzo nonostante tutto non sono inconsolabile quindi suscettibile alle tue iniziative paraboliche!
Giorgio tutto questo è splendido! Massima stima.

 Giorgio Cornelio - 07/04/2014 17:32:00 [ leggi altri commenti di Giorgio Cornelio » ]

Trovo molte affinità tra questa tua magnifica poesia e la mia ultima...forse perché entrambi aspiriamo al superamento di un confine che non esiste, ontologicamente e geograficamente impossibile, oltre il quale tutto e’ già accaduto senza essere mai stato...

 Lorenzo - 07/04/2014 13:57:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo » ]

è un viticcio, aggrappato a un sole

 Adielle - 07/04/2014 13:15:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Lorenzo grazie, sempre più spesso mi scappa la frase: è una vitaccia!

 Lorenzo Mullon - 07/04/2014 10:31:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

siamo ancora un viaggio di frodo, bisogna continuare a sentirsi così, perché altrimenti ci si fissa sulle cose che non ci appartengono, come noi a loro

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