La parabola del salto di uomo in Cristo la compie il cavallo ad ogni ostacolo se nasci amazzone -in memoria di me a traduzione di nerd- disarcionando di continuo percezione e senso del reale ad esempio la preghiera aiuta di per sè o devi sapere chi pregare? La notte fonda sfondata dalla luce del giorno dove incontra lo spazio tempo del suo divenir destino che si compie? La ruota gira lo stesso raggio velocità diverse in relazione alla distanza dal centro di ogni singolo segmento in cui puoi scomporlo il patto è che tutti insieme compiano lo stesso numero di giri ma una parte deve essere per forza in anticipo sull'altra e pure a vederle si muovono contemporaneamente sono un unico pezzo la magia la fanno gli occhi o sono pazzo o solo ignorante? Sono io che faccio le domande. Se la velocità aumentasse a dismisura ma il centro rimanesse saldo le parti più vicine al centro potrebbero ancora rimanere agganciate ma quelle esterne si staccherebbero: fuggone le idee la fuga delle idee verso un futuro solitario lo sanno bene gli acceleratori di parti-cellule. E poi quando meno te lo aspetti trovi l'Amore perduto sul cammino della tua vita che incombe sulla morte non è detto che sia il contrario.. la mia Musa e uno Schnauzer gigante.
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Lorenzo Mullon
- 13/08/2014 17:10:00
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< vale sempre che devi ridere e scherzare con quelle voci, come se fossero delle persone autentiche, da mettere in riga con un po di ironia e di calma decisione, per farsi rispettare * ridere! ridere! con gioia >
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Lorenzo Mullon
- 13/08/2014 17:06:00
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Ridevano degli angeli, che, secondo me, non sono altro che le nostre profondità sane Tu ci devi credere in quello che ti capita, non stare a sentire chi ti dice che sono stupidaggini, o il te stesso dispettoso che te lo dice È tutto vero quello che è successo in quella libreria, ma ancora tu non ci credi, e ti dai addosso Prima o poi guarisci, credimi e credici e crediti Ma guarisci nella poesia, non nelle opinioni di chi non ha fiducia in te E tieniti pure il simbolo tatuato, ma è solo un simbolo, come "Dio" Quello vero sei tu
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Adielle
- 13/08/2014 14:59:00
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Grazie Nando del tuo intervento, spesso mi rendo conto di essere molto impreparato sui più svariati argomenti e allora come risorsa principale ma vedila anche come una scappatoia alla mia ignoranza faccio ricorso per argomentare alle mie esperienze di vita. Tu hai parlato di angeli: un giorno, ero in uno stato pietoso, vagavo allinterno di una libreria del centro dove lavora una mia amica, ad un certo punto entra la figlia piccolissima in carrozzina di un altra mia amica adesso non ricordo se fosse la mamma o la nonna a condurre la carrozzina, fatto sta che la bambina calamita la mia attenzione, avevo pensieri vorticosi e lei mi fissa negli occhi e poi ripetutamente fissa un punto su uno scaffale, come a dire guarda lì, lì cè la risposta. Io sono andato era un libro sugli angeli, uno di quelli grandi, illustrati che parlano un po di arte un po di tradizioni religiose e anche un po di superstizioni. Dentro cera una sezione con delle carte da ritagliare e delle istruzioni per ricavare il tuo personale angelo custode in base alla data di nascita. Per farla breve lho comprato, lho letto e sulla mia coscia destra appena qualche giorno dopo campeggiava un tatuaggio così composto: mano sinistra aperta rivolta verso lalto con al centro triangolo con al centro occhio,a sinistra una fiamma, ai lati del polso partono due ali, una con la punta rivolta verso il basso, laltra con lestremità rivolta verso lalto, sotto una clessidra con un piccolo fiore e dallaltra parte un grande teschio, alla fine di tutto la scritta CAHETEL (ii nome del mio angelo custode secondo il libro). Ora Ferdinando, questo fa di me uno che crede negli angeli custodi? Io penso che questo faccia di me uno squilibrato ma penso anche che ci sia una vena di romanticismo anche ingenuo come dici tu che in qualche modo mi assolve. Analogamente per altre letture: per un periodo dormivo con il vangelo sul comodino perchè determinate parole minfondevano serenità e coraggio in alcuni momenti piuttosto bui ma questo non fa di me un credente. Il discorso su dio è una cosa troppo più grande di me, non sono capace, per ora, che a procedere per aneddoti! Grazie Nando e a scusarmi non devi essere tu ma io con te e con tutti voi per essermi dilungato così su questioni della mia vita personale. Loredana grazie, sei carinissima. Lorenzo dici che può esserci stato un passaggio? Io non sono mai riuscito a scacciarle, però se devo essere totalmente sincero non è che ci abbia mai provato con convinzione, ne ero succube piuttosto, solo quando mi hanno ricoverato in psichiatria e non so che farmaci mi hanno somministrato le voci se ne sono andate (con qualche strascico saltuario). Se dovessero tornare, spero proprio di no, cercherò di non farmi mettere sotto. Tu ti ricordi che ti dicevano? Io di alcune mi ricordo che mi dicevano. Ciao, Carissimi saluti a tutti, vi abbraccio.
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Lorenzo Mullon
- 13/08/2014 13:44:00
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Sì, interessante, caro Nando Quello che chiamiamo "Dio" non può che essere amore, totale, solo che noi interpretiamo male la realtà Altrimenti sarebbe un "Dio" crudelissimo quello che ci getta in unarena folle come questa Insomma, capisci perché parlo di cambiare punto di vista? Altrimenti non ne usciamo Comunque, ne avremo di occasioni per riprendere il discorso . . . mi sa che la prossima poesia è dedicata proprio a questo argomento Un po tosta Intanto cambiamo punto di vista sulle voci Questa mattina le ho sentite io per te, caro Adielle, la prima volta nella mia vita, davvero, e le ho guardate in faccia Hai ragione, dicono un sacco di cattiverie Ma sono lunghe e sottili come aringhe, e si agitano in modo impacciato Buffissime "Tornatevene nellacqua!", ho esclamato ridendo E quelle si sono sentite scoperte, hanno iniziato a tremare cambiando colore, e si sono tuffate in unonda Non scherzo
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Loredana Savelli
- 13/08/2014 10:35:00
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Sei una meraviglia.
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Nando
- 13/08/2014 10:24:00
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Caro Adielle, avevo scelto di rimandare la tua lettura ad un momento più tranquillo, soprattutto perché intuivo dai commenti quanto fossero densi e difficili quei contenuti, di cui tu in qualche modo ti fai voce. Vorrei aprire il mio commento dalla fine, da quello che ti avrei scritto magari in conclusione, e cioè in tè cè una risorsa che in qualche modo ti preserva, ti custodisce, ed è lingenuità dellamore ma ingenuità nel senso più bello, nel senso migliore; è come lala di un angelo che ti è al fianco, pronto a velarti gli occhi con la luce dellAmore, quando più nere sono le ombre delle notti. Non me la sento di entrare nel discorso della tua sofferenza mentale (che tu con purezza di bambino condividi con ammirevole semplicità, una grande lezione di umanissima umiltà), una delle più dolorose condizioni in cui una coscienza duomo si possa trovare, proprio perché chiede una grande delicatezza e un grande rispetto, e poi anche perché già Lorenzo qualche spunto “ragionevole” credo l’abbia già suggerito (di là delle diagnosi oggettive, di là delle patologie, rimaniamo un mistero e spesso “scardinare” gli schemi mentali con cui culturalmente riceviamo il reale, può aiutare un approccio creativo che se non risolve può però aiutare nel disagio e alleviare il dolore); solo mi premeva esprimerti la mia opinione rispetto al tema di Dio Amore nell’Antico Testamento. Che Dio sia Amore, lo scriveva Giovanni nel suo Vangelo, ma lo scriveva in continuità, come poi la Chiesa ha riconosciuto canonicamente (non prendermi alla lettera, poiché sull’argomento sono estremamente ignorante - invero su moltissimi altri argomenti -) con l’esperienza di Dio che aveva vissuto il popolo ebreo. Allora per superare lo sgomento di molte immagini che sembrano negare quel Trascendente d’Amore, penso occorra scavare nei testi, nella Tradizione e nelle vite dei santi (questo perché ci riferiamo a noi stessi, nati e cresciuti in una civiltà culturalmente fondata sul Cristianesimo; altri di altre religioni ripercorreranno altre vie), occorre superare quelle barriere assolutamente “razionali” (e qui ancora Lorenzo offre “provocazioni” interessanti) che ci provengono dalla cultura, ricchezza e limite di ogni pensiero. Concludo ricordando una pagina di un libro, che riassumo con il vago del ricordo (ora non rammento il titolo del libro, ma non mi sarà difficile recuperarne la memoria): un famoso psichiatra di New York, ad un religioso in crisi che si rivolse a lui per essere dallo stesso curato, commentò che se davvero un credente avesse fede, questa sarebbe già sufficiente alla guarigione.
Ciao Adielle, scusami, mi sono dilungato troppo, mi dispiace.
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Adielle
- 12/08/2014 20:39:00
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Grazie Lorenzo, tu pensa che al corso o.s.s. che sto ancora frequentando, quel film ce lo ha fatto vedere la professoressa dellarea psicologica, una ragazza fantastica, sta affrontando studi ulteriori per diventare ipnotista. Se dovessero accadermi di nuovo le voci proverò ad affrontarle nel modo che suggerisci tu, grazie ancora.
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Lorenzo Mullon
- 12/08/2014 17:54:00
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Guarda che la più grossa paura è quella della paura. Quando è mancata mia mamma, per un periodo avevo spesso la tachicardia, ma quella era niente, il guaio era la paura che mi ritornasse, quando stavo bene. Bisogna fare la terapia della risata, ridere anche delle voci, cosa vuoi che siano, solo voci! Che male ti possono fare delle voci? Parlaci insieme, scherzaci. Se invece hai paura, inizia una sorta di persecuzione. Con la risata si guarisce, hai visto il film Patch Adams?
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Adielle
- 12/08/2014 15:46:00
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Ti ringrazio Lorenzo e le tue parole vanno a segno come sempre, il fatto è che in quei momenti me la faccio sotto e ti dico un altra cosa, quel delirio non è stato niente rispetto al "fenomeno voci" e se dovessero tornare le voci, io non lo so come faccio ti giuro non so come faccio. Forse dovrei studiare una sorta di piano fin dora. Il fatto è che io non le voglio sentire e uno dei miei psichiatri dice con le voci si può convivere, ho capito ma io non voglio, ho visto delle sedute di autoiuto di uditori di voci, le persone, non me ne vogliano, erano finite, distrutte, infelici. Le voci non ti lasciano libero di pensare a quello che ti pare, penso dunque sono, con le voci che sono? Uno potrebbe dire le voci sei tu. Non è così. Sempre lo stesso psichiatra mi chiese ma secondo te da dove vengono le voci? E io risposi da una parte sconosciuta del mio cervello, una parte che normalmente non è in funzione o attiva e comunque fuori dal mio controllo, mi sembrava plausibile perchè sentivo sempre dire che usiamo solo una piccola parte del nostro cervello. Rimase stupito e non obbiettò, pensava che gli avrei detto dagli alieni. Sono contento che tutto stia andando per il verso giusto alla tua amica, io ho avuto esperienza di, non so come chiamarla Lorenzo, diciamo verbalizzazione automatica? ne avevo dato una definizione che mi piaceva in una poesia che poi ho buttato e adesso non ricordo. Comunque vedrai che me la caverò ma le voci, no ribadisco no, lesperienza lho fatta mi basta. Le porte della percezione: ho paura di quello che ci possa essere dietro e assomiglia tanto ad un timor di dio.
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Adielle
- 12/08/2014 14:58:00
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Grazie Mareaperto, io praticavo il dialogo interiore al posto del monologo, da un certo punto in poi ho temuto intrusioni ma sono ancora convinto che faccia bene con un amico farsi delle domande insieme e raggiungere insieme delle risposte (senza avere la pretesa che siano definitive) ma che si avvicinino con il minor scarto di cui siamo entrambi capaci alla verità, magari partendo proprio sul mettersi daccordo su cosa sia la verità, facendo uso di tutti i mezzi a disposizione al momento, quindi anche il ricordo di argomentazioni che ne hanno dato altri ma se al momento non ci sono libri o internet o la memoria fa cilecca, affidandosi solo ai propri ragionamenti. Io a questo mio amico dico che filosefeggiamo scherzando, ma credo seriamente che quei tipi di dialoghi siano alla base di un processo cognitivo, di ipotesi in confutazioni, fino a raggiungere delle definizioni che abbiano il requisito minimo di stare bene ad entrambi. La verità integerrima mi piace tantissimo, ciao un caro saluto.
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Lorenzo Mullon
- 12/08/2014 14:41:00
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Quando accetteremo la morte saremo liberi, la morte è una benedizione, vuoi rimanere per sempre con lo Schnauser gigante? Non gli vuoi dare unaltra avventura? Egoista! Comunque, se siamo arrivati a questo punto ti devo poter dire anche la mia opinione. Prendila non come oro colato, ma come semplice ipotesi. Non innamorartene, nemmeno odiala, perché tutto va verificato. Secondo me hai avuto unapertura spontanea delle percezioni, di alcune percezioni, e adesso ti senti come mi sentivo io mercoledì scorso, che mi sembrava di essere persino nelle risate degli altri, oltre a tutto il resto. Solo che io ero stra-felice, tu ne fai una malattia perché stai male, o stai male perché ne fai una malattia. A una mia amica capitavano cose simili. Pensa che scriveva poesie stupende in modo automatico, in gabinetto, e poi diceva che non erano cose sue, che odiava la poesia etc. Le faceva leggere ad Alda Merini, che la prendeva sempre bonariamente in giro, e un po la sgridava al telefono. Poi sentiva le voci, vedeva le situazioni lontane, e si spaventava. Adesso finalmente ha accettato la sua condizione, è persino felice di come è. Riesce addirittura a staccarsi dalle percezioni brutte, e a sintonizzarsi su quello che di bello accade nelluniverso. No, non sarà esattamente il tuo caso, però devi capire che in qualche modo quello che stai vivendo non è solo negativo. Significa che cè una sensibilità fuori dal comune. Puoi padroneggiarla, se non ti fai spegnere dalla paura. Ci vorrà tempo, però ce la puoi fare. Daltra parte sei poeta, e i poeti corrono rischi altissimi. No, non quelli che tengono la mente chiusa, o finto aperta, no, non i poeti dellestetica o del curriculum, no, proprio i poeti che mettono tutto in discussione, perché devono verificare di persona, non si accontentano dei libri già scritti, delle cose già dette, dei dogmi e dei comandamenti. Si rischia tantissimo, io sono vivo per miracolo. E sono pure gonfio str-gonfio di gioia. Si può superare questo momentaccio, Adielle, si può. E non è nemmeno un momentaccio, è una favolosa avventura.
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mareaperto
- 12/08/2014 13:08:00
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Non hai idea di quanto, dal mio punto di vista, tu sia vicino alla verità integerrima. Tu e la tua vocalità qui riuniti.
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Adielle
- 12/08/2014 12:57:00
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Grazie Cristina, devi sapere che durante alcuni miei deliri mi sono venute certe idee strampalate sullesistenza di un creatore in cui mischio un po di tutto a una velocità che non mi ha mai consentito di prendere appunti, poi non sono riuscito a fissarle nella memoria, peccato, perchè secondo me avrebbero fornito degli spunti validi per un racconto di fantascienza. Ciao, un caro saluto.
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Cristina Bizzarri
- 12/08/2014 12:37:00
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Alessandro, chissà perché si ha paura di sembrare/essere banali a dire cose come quelle che tu hai scritto qui. Mi sembra che chiedersi chi siamo, cosa vuol dire tutto, se vi sia o meno unorganizzazione alla base - si fa per dire, organizzazione e base - non sia affatto banale. Piuttosto, a me sembra più che lecito, visto che siamo a questo punto della faccenda noi tutti qui. È un discorso amplissimo e non aggiungo niente di mio. Secondo me il tuo ragionamento, compreso quello che fai sulla tua realtà personale, è di estrema importanza e interesse. Per ora mi fermo. Ciao. :-)
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Adielle
- 12/08/2014 11:58:00
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Vedi Lorenzo senza fare ogni volta tutta la tiritera cerco di render chiaro a me stesso che quelle cose che vedo e che sento in certi momenti particolari siano mie proiezioni ma è difficilissimo perchè io le percepisco assolutamente come esterne, nel senso di non prodotte da me e la conclusione che ne consegue è che siano prodotte da un entità che non conosco se non attraverso la natura del nostro "dialogo". Gli amici e gli psichiatri mi ricordano che sono sempre io, che è la mia mente, che il cervello può ricreare leffetto di un suono in assenza del suono.Voglio chiarire che leffetto del suono prodotto dal cervello è identico, a percepirlo, allo stesso suono prodotto da agente esterno, penso si basi su un processo mimetico della memoria fuori dal mio controllo,e chi lo controlla? Linconscio? Allora come distinguo la realtà? Non si può nemmeno dire che uno sia falso e uno sia vero. Voglio dire la realtà non può dipendere dal numero di persone che la condividono almeno non per me, sarebbe condizionata. Avete sentito? No, io non ho sentito niente, io nemmeno. E ma io ho sentito forte e chiaro. Questo suono esiste o non esiste? Che si fa a maggioranza? Oppure esiste per me e non esiste per voi due: almeno due tipi di realtà. Ma per tornare alluno, io lho sentito perchè ho una sindrome per cui il mio cervello può produrre suoni fuori dal controllo della mia volontà e voi no, si può parlare davvero di ununica realtà? La percezione della realtà cambia la realtà? Lorenzo non ne esco, come un cane ( che non mi direbbe mai che sono sbagliato) mi mordo la coda. Non so se si inneschino meccanismi di non accettazione di me, di non accettazione della vita ma io penso che per capire chi siamo, per capire cosè la vita non ci basti una vita e allora che facciamo accettiamo tutto a scatola chiusa? Ci saranno dei compromessi, uno dei più illustri credo sia quello di affidarsi alla volontà di dio. Ora io non ho fede ma credo comunque in una entità generatrice di tutto luniverso ma credo anche che le religioni abbiano dato una loro interpretazione come avrebbe potuto darla ognuno di noi, perciò cè un grado enorme di approssimazione e tengo fuori il discorso sul potere. Mi rendo conto di fare affidamento su delle intuizioni che possono rivelarsi benissimo false credenze e ho certezza di essere di unignoranza abissale ma rivendico a me stesso anche la più piccola possibilità di una libera interpretazione. Aggiungo che mi piacerebbe fosse lAmore ad aver generato tutto, quello più puro e includente ma magari invece lentità ha dovuto seguire altre logiche. Il dio dellantico testamento è cattivissimo a me è subito venuto in mente che io coi suoi poteri avrei fatto meglio, sarei stato più buono, avrei fatto in modo di non uccidere nessuno, posso fare tutto, cè da premettere che io lho letto come un libro. Allora o non è vero che può fare tutto e quindi va a benedirsi lonnipotenza di dio, oppure può fare tutto e delibera che la scelta migliore sia quella di uccidere. Il libero arbitrio poi lo vedo come il deus ex machina di dio. Per fortuna cè Gesù che mi piace tantissimo. Ecco uno dei miei "papiri", questa volta non lo cancello, non mi auto censuro, spero di non aver offeso nessuno, sono solo chiacchiere di un ignorante anche poco interessanti. Ciao Lorenzo, un caro saluto.
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Lorenzo Mullon
- 12/08/2014 09:27:00
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Il salto ci vuole, quando tu diventi il simbolo restando uomo I simboli a questo servono, ma guai ad adorarli come un Dio esterno, altrimenti il salto viene sempre rinviato, e la fede diventa una scusa per non essere se stessi Ma qui siamo specialisti per adorare gli assoluti senza smuoverci di un millimetro E allora, chi adoriamo? Il dolore, la consuetudine, la paura, il potere, ladulazione, persino quelli che ci dicono che siamo sbagliati Uno Schnauser gigante non ti dirà mai che sei sbagliato, che quello che senti non è vero
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