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al testo di Adielle
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L' epica della transizione della cellula in fatto compiuto, sogno di essere umano, non ha regole di forma o anatomie di pensiero che non siano state tracciate su sabbia da un poeta cieco, venuto al mondo cieco perchè sordo al tuo richiamo, cieco perchè muto alle parole t'amo o da un dio prodigioso di conflitti pur di esercitare il diritto a confinare la bellezza oltre i cancelli del cielo chiusi su di me come i tuoi occhi tra le nuvole stelle parlanti il genere di lingua che non posso dimenticare anche se non la parlo più da secoli nei secoli.
E' il desiderio che mi chiama in spirali di vento che non vuol dire io ti possiedo ma tu sei in me ecco perchè non ti perdo neanche quando mi abbandono a tutti quei perchè che non mi fanno dormire rendendomi più uomo di una notte per volta, tutte le notti che la risposta sei tu all' ombra delle ciglia e dietro le quinte e tutte le volte ancora e tutte le volte mai più a fare finta di farla finita per lasciare all' orgoglio almeno l'ebbrezza di un nuovo perdono strappato all' inconscio.
Perchè io non so chi sono se non sei tu a dirmelo, solo poiesi d' ipotesi fino al mattino. |
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