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al testo di Adielle
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Che c'è da temere ancora? ora che le sponde sono il mare aperto e questo cielo speciale che hai negli occhi conduce nuvole oltre il confine delle palpebre per vedere s' è vero che tra dentro e fuori non c' è alcuna differenza. Giaccio per giacenza nei retrobottega nelle cantine dalle volte basse e i mattoni a denti scoperti, nelle locande dai seni gonfi, nei fondi di magazzino luoghi per sonnambuli. Il crepitio di una pioggia calda a volte fa la differenza tra ballare bagnarsi e restare seduti ad ascoltare al riparo dalle correnti. Ecco, io sono quello che non si muove che resta fermo perdutamente. |
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