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al testo di Adielle
Del mese del maggio
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Ti aspetto dove finisce la strada appena fuori dagli occhi in un volo di ciglia là la mia ombra sparisce e a chi se la piglia non bastano le tasche o le foglie se ci pensano gli alberi sopra i colli, lunghi delle bottiglie che vuotammo per sete lucenti, che tra fitte delle doglie del primo sole incinta del seme del mese del maggio, si fanno indossare dal vento come bocche da baci.
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Adielle
- 31/05/2015 10:59:00
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Grazie Cristina, grazie Ilaria.
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Ilaria Cino
- 31/05/2015 10:47:00
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Bel testo, trasporta il lettore in una dimensione molto seducente, - del primo sole incinta- è favoloso, Complimenti, Adielle Un caro saluto, Ilaria
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Cristina Bizzarri
- 31/05/2015 08:38:00
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Sa di luce e di spazi aperti. (Ma in un paio di punti mi sono fermata, ho inciampato su quei due "che", che (!) mi hanno sbarrato la strada, così ho saltato ma forse ne avevo bisogno). :-)
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Adielle
- 31/05/2015 03:16:00
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Grazie Robert, grazie Loredana e grazie Lorenzo. Le cose, fuori da qui, mi stanno andando meglio ed è anche merito vostro, grazie di cuore!
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Lorenzo Mullon
- 30/05/2015 20:44:00
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mi piace questa incursione verso il nostro vero corpo che è oltre gli occhi, in un volo di ciglia verso tutto luniverso a questo dovrebbe servire la poesia: a capire che i confini sono fittizi
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Loredana Savelli
- 30/05/2015 20:21:00
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Grande testo. Complimenti alla tua mente aperta!
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Robert Wasp Pirsig
- 30/05/2015 17:53:00
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Prendi la macchina della tua lingua, mettila nel verso giusto, lasciala andare fino al botto. Non spiegare cosa cè dopo, il rumore dirà a chi ascolta cosa è rimasto. Qualsiasi cosa resti dopo il botto, farà capire anche cosa hai lanciato. Altrimenti, cancella tutto e riscrivi, senza stancarti di farlo.
Ti dirò come lavrei fatta con le tue parole, ma a parte.
Non è me che devi avere ad esempio, in giro cè di meglio, di molto meglio... e ci sei tu, prima di me.
A bracci e bacci
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