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al testo di Adielle
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Ricorda, il tuo ventre è tempio dell' atomo sarcofago, noncuranza a custodia del tempo e suo nucleo. Si, fu fatta materia del tuo amare a discapito del giunto che ancora ti possiede invano, il cielo nelle stanze segrete di qualche nuvola lontana e veloce l' assalto più che di pioggia il fremito di cadere a terra dall' alto un pensiero che genera i suoi fili come parole al vento stese al sole ad asciugare la seconda pelle dei vivi per tessere una trama che ricordi la scontata storia dell' essere umani fino a prova contraria fino all' abisso che si veste da mare calmo nonostante le onde lo persuadano a nascondersi dalla superficie per mantenere la coerenza interna degli spazi vuoti di un lungo sognare fino all' alba che le stelle cancella purchè la notte conservi il segreto di una memoria incoffessabile e quindi perduta per sempre fino al prossimo buio secolare di natura morta mondana, dolce lenire le tue doglie. Nato per soffrire è il mio rammarico nato per non avere niente oltre queste mani rarefatte su pareti di pietra a cercare appigli quando il gioco che si presta alle parti è di restare immobili il più a lungo possibile ed io secondario non muovo una foglia se non per dirle addio.
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