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al testo di Adielle
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Non lo so, nel solo sentire il senso si perde il senno specifico di un unico individuo. Può sembrare pazzo quel modo di vivere così lontano dal nostro. Ma se ricordo il verso delle nuvole quel giorno era simile a un coito di gatto selvatico. Randagia è la notte disadorna, ci vuole coraggio per piovere e il giusto rimprovero. Una coda di paglia. Di poco si acquieta il rumore di fondo e già la stanza non ha più pareti che parlino. Io di conseguenza mi metto in attesa del momento più propizio per dire hello e gettare la spugna. Se fosse dovunque un amore nascosto? Queste precauzioni a cosa servirebbero? Lasciarsi trovare senza una parola che valga almeno un ergastolo dalle divine particelle. Come sarebbe bello dividersi l' anima, rinunciare alla politica. Resuscitare ad una pratica d' obbedienza salutare. Ma non c' è catena che tenga se la mente si libera. Dalla madre patria fino a che siano le stelle. O almeno lo immagino. Basta a salvarmi dalla diaspora? Dei pensieri corsari? Tenendomi per mano mi accompagnarono al patibolo senza fucili puntati. Avrei potuto tentare un ultimo prestigio ma ero troppo impegnato a non cacarmi sotto così quando m' impiccarono avevo nelle tasche solo coriandoli e quel riso speciale che non macchia gli sposi. L' osso del collo, l' asino da soma, il coltello da campo tutto restò sepolto sotto quintali di polvere. Seppi che un altro lo misero in croce. Pur di sapere come andò veramente la storia. Ma i pochi testimoni oramai hanno monete sugli occhi. E il ricordo è una favola. Di cui mi vergogno.
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