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al testo di Adielle
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Quando tutti dormono lascio che l'emorragia interna dei miei pensieri faccia il suo corso in rottami fuori tempo che nessuno li senta a parte me è il privilegio cui ambisco perchè nessuno ne soffra e solo io sia responsabile per un dolore non condiviso. Non mi appartiene il silenzio come non mi appartiene un lascito minore di consegne allo scalpo delle vene infatti ogni singolo rumore si amplifica di senso a consolidare false credenze e condizionate paranoie. Una musica distante può giovare alla resa della resa dei conti non convenzionale anestetico una clausura concordata con il Mondo. Allora il comportamento diventa fondamentale perchè il corpo non mente e le azioni si piegano alla volontà principale. Sono stato un ottimo osservatore di ciò che mi circonda ma adesso la necessità di guardarmi dentro mi costringe ad un egoismo claustrofobico vogliate perdonarmi se non tolgo il disturbo che equivarrebbe ad un suicidio generoso dell'anima in dono alla morte un sacrificio di petali e spine.
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