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al testo di Adielle
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Il chiasso dell'ombra a mezzogiorno la confuse vacillò sulle caviglie quell'abbondanza di sole e solitudine inghiottita dal brulicare indifferente della piazza venne risputata qualche ora dopo lungo il fiume dove potè ascoltare la canzone partigiana delle acque mentre bagnava il fazzoletto con cui lo aveva salutato alla stazione luogo comune di partenze e ritardi d'attenzione, da tenere al seno per fronteggiare l'ansimare del sudore. Nello slancio dell'addio aveva perso tutto il suo coraggio di eroina così le rimanevano la voglia di ubriacarsi in un paese straniero e una manciata di nuvole cui appendere il collo per non fare più ritorno. Si avviò al bar con i tavoli all'aperto contando le monete le sarebbe bastata una bottiglia di prosecco industriale per vuotare tutto il sacco delle lacrime. Magari uno sconosciuto sarebbe venuto a consolarla vedendola in difficoltà, pulito e galante e avrebbe fatto presto a dimenticarlo, oppure degli sguardi affilati l'avrebbero schernita e non sarebbero bastate due estati. Non fu mai meno pronta ad ogni evenienza. Poi il vino fresco e frizzante le indicò la strada di casa rassicurandone la logica.
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