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al testo di Adielle
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Ah vani assilli del tempo perduto! Celle negre vi salutano. Conosco personalmente il campione del mondo dei centometri ciaspole e anche l'autore della competizione mi corrompe. Ma la collana delle ande pesa troppo appesa al collo così le nuvole sollevano la mente e le ghirlande di corallo colorano l'asfalto di coriandoli di natura acquatica; selvaggia la contaminazione dei materiali salda una sua lega nel delirio di una simultaneità verticale e più romantica di un fiore di plastica al cimitero sulla tomba di tuo padre, colonna vertebrale dei tuoi rimpianti. E i battiti chinano i lunghi colli esanimi. Ma la serie delle tregue che si perda per un attimo! Non mi reggono le parole e cadono dai muri. Come fosse cantare per strada o nei boschi la canzone che porti tra i seni tra i seni o nei capelli d'altura grano nero di montagna, fresca sorgente di pianura è la tua gogna o collare. Tira fuori l'ambra dai tuoi polmoni e vienimi a parlare la lingua delle stelle che vogliamo contagiare col nostro ardore terrestre di mortali. |
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